L’Amministrazione Comunale di Rende con una nota dell’assessore Annamaria Artese, per quanto riguarda la questione del centro sociale Roberta Lanzino, tiene a precisare che “il bene di cui si parla era stato ristrutturato da questa amministrazione attraverso un finanziamento all’interno del Por Calabria (intervento 4.3.1.2-Azioni per la valorizzazione dei contratti locali di sicurezza con destinazione d’uso “Laboratori e Attività sociali e culturali). E ,al fine di renderlo fruibile ai cittadini, si era dato attraverso delibera di Giunta in concessione per due anni all’Ats (associazione temporanea di scopo) che avrebbe dovuto costituire la consulta delle associazioni, ma ancora di questa nascita non abbiamo nessuno documento”. Fatta questa premessa l’assessore Artese continua nel racconto di quelli che sono stati i passaggi chiave che hanno portato alla risoluzione del rapporto “l’Ats con una nota inviata al comune il 24 settembre 2020 manifesteva la volontà di rinunciare al bene perché impossibilitata a garantire tutte le misure di sicurezza richieste da normativa per contrastare eventuali contagi”. Da quel momento in poi- continua- l’Artese “ho avuto con loro un incontro davanti al segretario comunale. E in questo incontro si è preso atto dell’impossibilità di continuare nelle attività delle associazioni e di avviare quindi l’iter per la remissione in possesso dell’immobile da parte del comune. All’incontro è seguita una comunicazione del segretario comunale che invitava l’Ats a rilasciare i locali e a restituire le chiavi in data 2 novembre 2020. Bene, da quel momento stiamo aspettando la restituzione delle chiavi. Non ci stiamo a queste strumentalizzazioni, anche perchè, l’amministrazione comunale non ha sfrattato nessuno. Piuttosto-continua- l’Artese “non capiamo perchè nel momento in cui ci si comunica la cessazione delle attività delle associzioni, che è lo scopo della concessione dell’immobile, non si è conseguenziali nel rilascio dell’immobile. Forse si vuole mantenere qualche spazio per uso prettamente privato?”. Obiettivo di questa amministrazione- termina- l’Artese “è quello di mettere a disposizione della “comunità tutta” i beni dati in affidamento. E nello stesso tempo evitare, come accaduto in passato, che questi vengano utilizzati esclusivamente da amici degli amici”.