CATANIA – Leggi e norme in evoluzione richiedono un costante aggiornamento, soprattutto in riferimento al ruolo del notaio che, nell’esercizio della sua funzione pubblica, deve attenersi a precise regole fissate dalla legge. Questo l’obiettivo del ciclo di incontri organizzato dal Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone, per approfondire novità e criticità in un contesto mutevole e sempre più articolato. Questa mattina riflettori puntati sulle imprese – colpite duramente dalla crisi provocata dalla pandemia – e sulla disciplina che regolamenta associazioni e fondazioni, durante l’evento online “Enti e società: problematiche notarili vecchie e nuove nel mondo che cambia” (22 aprile 2021).
«Il nostro ruolo è centrale nella gestione delle imprese, sia nella loro fase di startup, sia purtroppo nei momenti di crisi, oggi accentuati dalla grave situazione economica causata dall’emergenza sanitaria – ha esordito il presidente della categoria etnea Andrea Grasso, durante il webinar moderato dai notai Maristella Portelli e Donata Galeardi, che ha visto la partecipazione del consigliere nazionale del Notariato Diego Barone – in questo scenario, molteplici sono stati gli interventi da parte del Governo per tamponare gli effetti negativi di una congiuntura economica tanto rilevante quanto inaspettata, e scongiurare la chiusura di molte aziende, soprattutto Pmi. Era inevitabile, dunque, soffermarsi sulla sospensione della disciplina in tema di riduzione obbligatoria del capitale a copertura di perdite, per tutelare la potenzialità produttiva delle imprese in bonis, dalle conseguenze di un evento eccezionale e incolpevole».
Nello specifico si fa riferimento all’articolo 6 del decreto Liquidità, che «prevede interventi e proroghe specifiche – ha spiegato il notaio Luca Prinzi (Enna) – per evitare che la perdita di capitale dovuta alla crisi da Covid possa portare all’immediata liquidazione, con la conseguente perdita di operatività per molte imprese. La sospensione di riduzione del capitale derivante da perdite superiori al terzo del capitale sociale, inizialmente fissata al 31 dicembre 2020, potrà infatti essere rinviata fino al 2025. Si tratta di un tema complesso, per cui è necessario avere un quadro chiaro, valutando le possibili criticità e le relative applicazioni».
Altro tema affrontato durante l’incontro è stato quello delle procedure per l’adeguamento al codice del Terzo Settore di associazioni e fondazioni. «Organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus si sono attivate per modificare il proprio statuto – ha commentato la componente della redazione CNN notizie Daniela Boggiali – nelle associazioni lo statuto dev’essere modificato dall’assemblea, nelle fondazioni dal CdA, rispettando i criteri di maggioranza stabiliti dallo statuto stesso». E ha sottolineato: «Un cambiamento necessario, affinché gli enti no profit possano ottenere il riconoscimento della personalità giuridica – con il quale viene riconosciuta la sussistenza di alcuni requisiti e di un patrimonio dell’ente – per procedere all’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che dovrebbe essere ufficializzato a fine aprile. Per organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus costituite prima del 3 agosto 2017 è stata concessa una proroga fino al 31 maggio 2021: le modifiche agli statuti avvengono attraverso le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria». Poi, ha aggiunto: «Tra le novità – legate anche all’attuale situazione emergenziale – la possibilità di svolgimento delle assemblee attraverso mezzi di telecomunicazioni e la preferenza per via elettronica o corrispondenza».