Premio Scuola digitale al Pitagora

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In occasione della terza edizione del Premio Scuola Digitale, l’assessora Lisa Sorrentino ha partecipato come giurata alla competizione del liceo Pitagora di Rende.
La Giuria ha selezionato i progetti finalisti per le due sezioni del primo e del secondo ciclo di istruzione, che hanno concorso alla finale provinciale in diretta streaming, organizzata dalla scuola polo provinciale. Il progetto vincitore per ciascuna sezione a livello provinciale sarà ammesso alla successiva fase regionale.
“L’entusiasmo mostrato dai ragazzi oggi dimostra quanto la scuola deve poter continuare ad essere luogo di crescita individuale e sociale nonché luogo di acquisizione del sapere. Attraverso l’uso del digitale i ragazzi delle scuole primarie e secondarie si sono cimentati in esperimenti ed esperienze entusiasmanti affrontando temi di forte impatto: ambiente, inclusione, cittadinanza attiva, bullismo, sono solo alcuni degli argomenti trattati. Momenti di crescita collettiva costruiti anche attraverso l’uso consapevole di strumenti che hanno contribuito a rendere la scuola un luogo più interessante e sono stati di valido supporto nelle fasi in cui l’accesso in presenza è stato inibito dall’aumento dei contagi. I vantaggi sono indubbi, ma per essere effettivi il digitale deve essere accessibile a tutte e tutti”, ha affermato l’assessora ai processi di digitalizzazione.
“I dati riportati durante la pandemia ci restituiscono, difatti, un divario digitale senza precedenti. Alcuni alunni non hanno la possibilità di collegarsi in Dad. L’auspicio è dunque che si riesca ad investire su un settore di primaria importanza come il digitale integrando contestualmente un piano strutturato che vada garantendo a tutte e tutti le medesime possibilità di usufruire dei vantaggi della società digitale e di esserne parte attiva. Per questi motivi internet non può che configurarsi come “bene comune” giuridicamente riconosciuto e come precondizione per dirimere il divario digitale. Appropriandosi della tecnologia, sfruttandone i vantaggi, mettendo a disposizione e condividendo le competenze digitali di alcuni per il bene della comunità, si potrebbe infatti iniziare a prospettare una vera e propria rivoluzione digitale bottom up che, di fatto, faciliterebbe il superamento dei tanti gap attualmente presenti”, ha concluso Sorrentino.

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