Catanzaro. L’avvocato Pietro Marino, Presidente di Vitambiente, unitamente al Prof. Raffaele Serra, Docente della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, nonché responsabile del Dipartimento Scienze sociali di Vitambiente, intervengono sulla vicenda che sta investendo in queste ore la Facoltà di Medicina.
“La disinformazione, il provincialismo e talune volte anche l’ambizione di soloni senza causa ed effetto rischia di ingenerare nell’opinione pubblica confusione, anche assegnare colpe politiche o amministrative inesistenti, in questo caso per noi di Vitambiente ci sono solo meriti: plaudiamo perciò alla scelta di De Sarro e di Leone, rispettivamente Magnifici Rettori di Unicz e Unical, come andremo di seguito a specificare”.
“Risale al dicembre del 2020 un accordo interateneo stipulato dai due Rettori degli Atenei di Catanzaro e Cosenza, volto a frenare la migrazione scientifica e di cervelli dalla Calabria tramite l’attivazione di uno dei corsi più innovativi d’Europa, forse anche del Mondo, nell’attuale panorama scientifico: il corso in questione è infatti presente per livello di studio e di curriculum solo al Politecnico di Torino. Stiamo parlando di un corso di laurea che cambierà la figura del medico creando una figura di “Esperto di medicina di precisione”, ma anche di intelligenza artificiale, big data e neurobotica. Potrebbe chiamarsi medico-ingegnere ed è di certo uno dei lavori del futuro. Difatti l’Anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del Sistema universitario e della Ricerca) ha autorizzato l’attivazione di tutti i nuovi corsi di studio proposti dall’Università della Calabria, compresa l’innovativa laurea in Medicina e Tecnologie digitali, interateneo con Catanzaro.
Da questa intesa è nato un nuovo corso di laurea che integra le competenze del medico chirurgo con quelle dell’ingegnere biomedico. Il corso prevede il rilascio congiunto di un doppio titolo di studio: la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e quella triennale in Ingegneria informatica, curriculum Bioinformatico: a quanto dicono i due Atenei, è appunto un corso unico al mondo.
L’obiettivo è formare medici che sappiano comprendere e gestire le tecnologie avanzate che saranno sempre più presenti in sala operatoria e in corsia, in modo da offrire ai pazienti cure sempre più precise, innovative e soprattutto personalizzate. Internet delle cose, analisi dei big data, telemedicina faranno sempre più parte della quotidianità della professione medica. E ora anche la blockchain sta entrando nei reparti. Le tecnologie hanno stravolto, insomma, anche la medicina. I camici bianchi non sono più solo quelli di una volta e pure la loro formazione ha bisogno di fare passi avanti, anche in un’ottica di riduzione dei costi sanitari.
Il conteso sanitario Calabrese rappresenta nel quadro della professione medica quello con la maggiore carenza di personale medico: allo stato attuale si stima che manchino 1.410 professionisti, soprattutto nelle aree di medicina d’urgenza, anestesia e rianimazione, ginecologia, chirurgia generale, pediatria e psichiatria. A queste carenze si sommano quelle dei medici di base, dei pediatri e delle guardie mediche.
È in crescita, invece, la domanda di formazione in Medicina e Chirurgia: in Italia il numero di domande degli aspiranti medici supera di gran lunga il numero dei posti disponibili, con un posto ogni 5 candidati; in Calabria la richiesta è persino maggiore, con un posto ogni 10 candidati.
Non basta però formare nuovi medici: la rapida evoluzione che riguarda la sanità, sempre più influenzata dalle nuove tecnologie, richiede medici nuovi, che padroneggino metodi e strumenti di data science e intelligenza artificiale. Un recente studio OCSE rileva che gli operatori sanitari segnalano un’asimmetria tra le competenze possedute e quelle loro richieste per svolgere efficacemente il proprio ruolo in un contesto in continuo mutamento. La nuova figura di medico con competenze di ingegneria bioinformatica che sarà formata dal corso proposto congiuntamente dall’Università della Calabria e dall’Università Magna Graecia di Catanzaro, unirà quindi alla preparazione in campo medico-chirurgico anche competenze nel campo della robotica, della logistica, dell’ingegneria bioinformatica, dell’Intelligenza Artificiale: tutti settori che hanno ormai un impatto molto forte sulla pratica medica, dalla prevenzione alla diagnosi e alla cura.
Il nuovo corso di laurea potrà contare sulle competenze e sull’esperienza della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo di Catanzaro e dei Dipartimenti di ‘Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione’ e di ‘Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica’ dell’Unical, strutture d’eccellenza riconosciute dal Ministero.
Questa nuova sinergia tra gli Atenei servirà moltissimo alla Calabria e all’Europa che dovrà affrontare le sfide del futuro per la cura e la prevenzione delle malattie con un’ottica biogenetica.
Salutiamo quindi questo corso come un rafforzamento dell’asse meridionale della ricerca e studio che porrà l’Università Magna Grecia e l’Unical al centro di un cambiamento epocale!”.