Dopo 29 anni, a Catanzaro, FdI e Gn ricordano i caduti di via D’Amelio, la partecipazione del Sindacato di Polizia FSP e dal Sindacato dei Carabinieri NSC.
Rocco Morelli (Fsp): “Saremo in piazza con i vertici nazionali del Sindacato dei Servitori in divisa dello Stato”.
Anche quest’anno la Federazione Sindacale di Polizia catanzarese si riunirà in un momento di ricordo e di preghiera per commemorare le vittime della strage di via D’Amelio di Palermo perpetrata da mano mafiosa il 19 luglio 1992. “Ho l’onore di promuovere anche quest’anno, a nome del Sindacato di Polizia che rappresento, un momento di condivisione e di memoria per quello che è stato uno dei più efferati delitti che ha percorso la storia della nostra Repubblica. Abbiamo il compito, che nasce dal sangue versato da magistrati e colleghi, di raccogliere il testimone della storia e porgerlo soprattutto a chi in quegli anni non era ancora nato. Il nostro imperativo etico è quello di strutturare nelle nuove generazioni il senso eterno del servizio alla Patria e quello fondante di ogni società che si sostanzia nel porre l’argine, con tutta la propria persona, ad ogni forma di sopruso della delinquenza mafiosa e terroristica”. Così Rocco Morelli Segretario Provinciale della Federazione Sindacale di Polizia di Catanzaro preannuncia l’iniziativa a ricordo delle vittime di via D’Amelio che avrà luogo lunedi’ 19 luglio, alle ore 19.00, presso la Terrazza Saliceti sul lungomare di Catanzaro e che precederà di qualche ora il convegno previsto per le 21.00 presso il Lido Santa Fè promosso in occasione dei 20 anni dal G8 di Genova.
Alla manifestazione celebrativa, ideata dal coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia guidato dall’onorevole Wanda Ferro e dal movimento giovanile del partito i ragazzi di Gioventù Nazionale, saranno presenti i vertici nazionali del Sindacato di Polizia Fsp e quelli rappresentanti il Sindacato dei Carabinieri Nsc.
“L’invito a partecipare alla popolazione per un momento commemorativo spero venga raccolto soprattutto da chi ritrova in se stesso quei valori che hanno portato Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina a lasciare la propria vita al servizio dello Stato sul selciato di Palermo”. Così conclude Rocco Morelli.