Non è affatto un caso se, così come ha sancito la decima edizione dei Traveller Review Awards di Booking.com, la principale piattaforma di viaggi digitali al mondo, Matera sia stata giudicata dai 232 milioni di viaggiatori reali, la città più accogliente al mondo, tradotto: la destinazione dove andare o (ritornare) nel 2022. Siamo di fronte ad un risultato straordinario per tutto il Sud; un traguardoche è figlio di tante cose, sicuramente anche della sempre più diffusa convinzione di tutto il settore turistico-ricettivo locale. Ma è soprattutto un esito che viene da lontano: dalla visione del futurodimostrata quando nessuno o in pochi credevano nei Sassi; dal coraggio e dalla determinazione di scelte pionieristiche e controcorrente e dalla bellezza dei sogni prepotenti.
È quanto dichiara l’agrichef Enzo Barbieri, ambasciatore del progetto regionale Calabria Straordinaria, complimentandosi con tutta la classe dirigente della vicina Basilicata e con tutti gli operatori turistici della Città dei Sassi per questo stimolo di energia positiva, di ottimismo e di prospettivaderivante da questo riconoscimento internazionale arriva a tutto il meridione che ha sete e voglia di riposizionarsi nel mercato globale dei turismi, una volta messo definitivamente da parte ogni strascico di pandemia.
Ho scoperto lo spirito di accoglienza autentica di Matera e dei materani – continua – conoscendo e frequentando in questi anni uno dei suoi concittadini da sempre più impegnati in questa direzione e tra i suoi ex sindaci, Raffello De Ruggieri, al quale nel 2019, anno in cui quella Città è stata Capitale Europea della Cultura, abbiamo tributato qui ad Altomonte il nostro Premio nazionale Italo e Berta Barbieri.
Se i Sassi di Matera, probabilmente l’insediamento abitativo più antico della storia dell’umanità, sono passati da vergogna e infamia nazionale nei primi anni del Dopoguerra a sito patrimonio Unesco nel 1993, a Capitale Europea della Cultura 2019 ed punta dell’iceberg di un Sud che può e deve riscattarsi, ciò – scrivevamo nella motivazione di quel Premio – si deve anche al sogno prepotente ed al contributo prezioso, militante e lungimirante di un rabdomante del futuro come Raffaello De Ruggieri.
Ne eravamo e ne siamo oggi ancora più convinti – continua l’agrichef. Così come siamo consapevoli del ruolo pedagogico che hanno e devono avere le classi dirigenti, a tutti i livelli. Devono essere da esempio, così come esemplare fu la scelta di De Ruggieri di acquistare casa nei Sassi in anni in cui nessuno immaginava in quel sito addirittura una destinazione turistica distintiva e di appeal mondiale come è diventata oggi.
Così come scelta singolare fu quella di Italo Barbieri – ricorda il figlio Enzo – quando il 30 agosto del 1960 decise di realizzare esattamente dove sorge ora, sulla collina San Nicola, l’Hotel-Ristorante affacciato su un borgo, sicuramente straordinario da sempre, ma che in quegli anni era abbandonato da uomini ed istituzioni. Più che un imprenditore, anche Italo Barbieri è stato un sognatore, ma di quei sogni prepotenti che, alla sua improvvisa scomparsa, qualche anno dopo (nel 1974) impregnarono di visione e di prospettiva anche me, convincendomi senza alcuna esitazione – continua – a ritornare e ad investirenella mia terra, insieme a mia moglie Patrizia,quella formazione e quella esperienza acquisite sul campo a Ferrara con mia nonna. Furono entrambi, quello di papà ed il mio – sottolinea – due sogni prepotenti.
E da allora ho sempre nutrito un’ambizione forte e mai abbandonata, quella di contribuire a fare di Altomonte una destinazione turistica; una direzione che – aggiunge – divenne subito impegno militante insieme alla chiarezza di obiettivi e di governo illuminato di un sindaco, Costantino Belluscio, che volle e seppe costruire con intuizione e collaborare in modo pionieristico con l’iniziativa privata.
Ecco – scandisce – l’importanza strategica delle classe dirigenti di cui tutto il Sud ha bisogno oggi più di ieri per fare finalmente il salto e presentarsi al mondo con autonomia, orgoglio, passione; con i suoi marcatori identitari distintivi e con la capacità di competere con autenticità, qualità e con l’accoglienza, quella vera.
È questo – conclude Enzo Barbieri – il messaggio e l’imperativo più eloquente ed audace che ci giunge ancora una volta da una città del nostro Mezzogiorno, l’eterna Matera, che continua a dimostrare come si possa e si debba essere artefici del proprio destino, ribaltandolo con la rivoluzione del sorriso e l’avvenire della propria storia.