“Siamo veramente lieti di poter annunciare un altro grande e concreto passo verso l’equiparazione di tutte le Vittime dopo che, oggi, abbiamo ottenuto una storica pronuncia dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione in favore di un nostro iscritto. Finalmente, infatti, è stata affermata la piena applicabilità dei criteri previsti dal dPR 181/09 a tutte le Vittime, del Dovere ed equiparati, del terrorismo e della criminalità organizzata, per la quantificazione percentuale dell’invalidità. Questo consentirà anche a chi è stato già valutato con i criteri meno favorevoli indicati nel dPR 243/06, di essere rivalutato con quelli più vantaggiosi del dPR 181/09. Grazie all’eccellente lavoro dell’avvocato Maurizio Guerra, è arrivata dopo una lunga battaglia questa grande soddisfazione per noi di Fervicredo che operiamo a tutela della dignità delle Vittime, la quale non può tollerare di essere mortificata dall’assegnazione disomogenea di ‘punteggi’ che poco hanno a che vedere con il dolore e le difficoltà che è costretto a fronteggiare ogni giorno chi ha pagato un prezzo altissimo nello svolgimento del proprio Dovere a vantaggio della collettività”.
Queste le parole Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), nel giorno della sentenza emessa dalle Sezioni Unite Civili della Suprema Corte di Cassazione che, ieri, hanno respinto un ricorso presentato dal Ministero dell’Interno avverso una sentenza favorevole a un maresciallo dei Carabinieri, Vittima del Dovere, iscritto alla Onlus e assistito dall’avvocato Maurizio Guerra, il quale alla fine ha visto pienamente riconosciuta la propria tesi con la quale sosteneva l’applicabilità a tutte le Vittime della più recente normativa in tema di calcolo dell’invalidità complessiva.
“A proposito delle modalità di quantificazione del punteggio per l’invalidità, cui corrispondono diversi benefici a seconda della percentuale raggiunta – spiega l’avvocato Guerra -, da anni ci battevamo perché l’invalidità complessiva venisse quantificata per tutte le vittime secondo i criteri medicolegali dettati dal dPR 181 del 2009, in luogo di quelli più restrittivi di cui al dPR 243/06, applicati in sede di visita dalle varie Commissioni Mediche. La Suprema Corte ci ha dato ragione, e condividendo la necessità di una lettura costituzionalmente orientata della frastagliata normativa, ha definitivamente riconosciuto la necessità dell’applicazione di un criterio unico valido per tutte le Vittime, individuandolo negli articoli 3 e 4 del dPR 181/09, evitando in tal modo odiose sperequazioni di punteggi dinanzi a posizioni meritevoli di identica tutela”.