Palazzo Chiriaci, approvato progetto di completamento

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Migliorare la fruizione ed arricchire la collezione di oggetti, memorie e tracce custodite nel Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni. L’obiettivo è quello di impreziosire il racconto intorno alla storia, all’identità e alle tradizioni di Cariati, destinazione turistica che può e deve ambire ad ospitare ospiti e turisti 365 giorni l’anno. – L’Amministrazione Comunale ha approvato la proposta progettuale per il completamento degli allestimenti e la valorizzazione del presidio culturale ospitato a Palazzo Chiriaci, nel cuore della cittadella fortificata bizantina.

È quanto fa sapere il Sindaco Filomena Greco ringraziando l’ideatrice e curatrice del percorso museale, l’antropologa e ricercatrice Assunta Scorpiniti, per il lavoro di valorizzazione portato avanti.  

La fase avanzata di allestimento, la funzionalità degli arredi e degli impianti e la documentazione esposta alle pareti, consentono già una prima fruizione delle sale. Per valorizzarla è necessario che al suo interno sia raccolta, custodita e valorizzata un’esposizione di beni Demo-Etno-Antropologici (DEA) sia materiali, sia immateriali, coerente con il percorso museale e riconoscibile per il fatto di appartenere alla tradizione locale.

Si tratta, in particolare, di attrezzi di lavoro, utensili, suppellettili, manufatti, oggetti di uso comune e rituale, abbigliamento, documenti, scritture, fotografie, ma anche di fiabe, leggende, canti, proverbi, dialetti, riti, memorie, storie di vita, immagini, audiovisivi e quanto altro possa testimoniare modelli di pensiero, saperi, pratiche, prodotti, espressioni delle culture e delle identità presenti nei nostri luoghi.

I beni materiali, già individuati, dovranno essere acquisiti, studiati, catalogati, descritti e collocati all’interno delle strutture espositive. Anche quelli immateriali dovranno essere acquisiti e/o appositamente creati.  

Finanziato con fondi comunali, il piano di lavoro proposto dall’esperta Scorpiniti e approvato dalla Giunta si compone di quattro fasi che prevedono la risistemazione degli arredi e della comunicazione visiva interna ed esterna; la ricognizione e acquisizione dei beni DEA individuati nel 2015 con una ricerca effettuata nella prima fase progettuale e allo stato ancora in possesso di persone e famiglie del territorio; la predisposizione delle descrizioni e delle didascalie recanti , tra l’altro, le denominazioni dialettali e una traduzione in inglese, con contestuale schedatura e catalogazione generica; il completamento della sala congressi con lo studio, l’elaborazione dei pannelli, l’allestimento delle teche della sezione storica del Museo; acquisizione e collocazione di dipinti, sculture e opere artistiche di vario genere; completamento dell’aula didattica e dell’ufficio turistico; l’acquisizione di audiovisivi, testi, immagini; creazione di audio-video narrazioni; creazione del sito internet del Museo ed eventualmente di una pagina social; elaborazione di materiale promozionale e divulgativo. Organizzazione del convegno di inaugurazione della collezione e avvio delle attività del Museo.

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