Il dipendente dei mezzi pubblici intransigente e arrogante è un personaggio di molte fortunate gag televisive. Quello che è realmente accaduto l’altro ieri mattina si avvicina maggiormente alla tradizione del teatro grottesco: un ragazzino quattordicenne affetto dalla sindrome di Down sale sull’autobus che ogni mattina lo porta alla scuola di Pescara e incontra un controllore particolarmente solerte. Il piccolo studente, pur conservando la tessera di viaggio nello zainetto, è traumatizzato dal confronto con l’uomo, tanto da non riuscire a reagire. Il bigliettaio decide, dunque, di accompagnarlo personalmente all’istituto dove, nonostante le rassicurazioni del personale scolastico in merito all’effettivo possesso del tagliando, rilascia una multa di 40 euro.
“Altro che paradosso! Questa vicenda mi ricorda il genio di Eduardo e Pirandello. Rimane sacrosanto il rispetto per le regole, ma altrettanto imprescindibile è il ricorso al buon senso”. Queste sono le parole del responsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti Emiliano D’Alessandro, che aggiunge: “In una nazione fiaccata da raccomandazioni, arroganza, sotterfugi e corruzione, è davvero ridicolo applicare il rigore su questioni così frivole. Quando però un disabile diventa vittima – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – ciò che resta è solo vergogna”.