“La vicenda della ricostruzione mostra chiaramente la compenetrazione tra potere politico, mondo imprenditoriale e magistratura locale che dovrebbe essere forse più attenta a cogliere le responsabilità soggettive che il 6 aprile scorso hanno causato una tragedia immane, non trattandosi solo di una calamità naturale ma di edifici costruiti maldestramente e caduti in seguito al sisma”. Questo lo sfogo della viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, Barbara Del Fallo, circa la notizia del coinvolgimento nell’indagine Ground Zero dell’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni, indagato per corruzione nell’ambito della ricostruzione post terremoto.
L’inchiesta, che ha già portato in carcere Italo Mileti (ex assessore regionale al lavoro di Forza Italia), e Claudio D’Alesio (amministratore delegato della Fira Servizi), ha colpito anche l’ex manager dell’Asl dell’Aquila Roberto Marzetti, il funzionario regionale Mancinelli e gli imprenditori Alido Venturi e Enrico Tessitore. Per il gip di Pescara è plausibile parlare di un gruppo di lobbisti «spregiudicati» capace di pilotare un bando regionale per aggiudicarsi un appalto da 10-12 milioni nell’ambito della ricostruzione, con il bene placito dell’assessore Venturoni. “Questa notizia sembra quasi una farsa che mostra una parvenza di legalità che – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – in realtà non esiste. Troppi, dopo il sisma, gli episodi illegali vicini a questo genere di reati, privilegiando alcuni appalti piuttosto che altri”.
Venturoni intanto ribadisce di non avere ancora ricevuto un avviso di garanzia, si difende dalle accuse e definisce lo scandalo che lo ha coinvolto un grande “equivoco”. “Certi sbagli non sono più permessi – continua la Del Fallo – e mi auguro che si agisca preventivamente piuttosto che piangere sul latte versato”. L’esponente del movimento nato a difesa e tutela del cittadino sottolinea anche la scarsa attenzione dei media locali e, di riflesso, degli organi nazionali nei confronti di quella lista di indagati emersa un mese fa e che faceva riferimento ad eventuali responsabili nella mal costruzione degli edifici crollati. “La lista è stata portata alla ribalta solo per una giornata e poi buttata nel dimenticatoio – precisa la viceresponsabile per l’Abruzzo – Non vorremmo si faccia la stessa cosa nei confronti dei nuovi responsabili inerenti alla costruzione degli edifici. A farne le spese per una seconda volta potrebbero essere i cittadini del comprensorio aquilano – conclude – che hanno pagato a caro prezzo l’incompetenza e l’assoluta assenza di professionalità e carente attenzione nei confronti della popolazione locale da parte dei soliti e ignoti politicanti di turno”.