La creatività di Anna Seccia dalla 54a Biennale di Venezia ai borghi medioevali

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Dopo la partecipazione ad una serie di manifestazioni estive nel capoluogo pescarese, continua il lavoro di Anna Seccia con la sua “Stanza del colore” che consiste in un usuale happening per coinvolgere i cinque sensi dello spettatore, il vero protagonista dell’evento.

Questa volta a fare da sfondo al lavoro dell’artista è stato l’incantevole borgo medievale di San Valentino in Abruzzo Citeriore, tra i più caratteristici villaggi italiani con il Castello Farnese e la Chiesa dei Santi Valentino e Damiano, realizzata su progetto del Vanvitelli.

Il work in progress dell’artista, che fa parte dell’Opera Aperta attualmente esposta alla 54° Biennale di Venezia,Padiglione Italia/Abruzzo (www.annaseccia.it) favorisce un’esperienza unica nell’esplorazione del colore, dei suoni e della musica, puntando sulla partecipazione collettiva per la creazione di un’opera d’arte come mezzo di conoscenza, attraverso cui ciascuno ha avuto modo di raccontarsi, affermando la propria volontà di esistere, di esprimersi artisticamente, facendosi guidare dal proprio istinto.

Ciò che ha caratterizzato l’evento è stata l’unione di due aspetti: la valorizzazione di monumenti e complessi storici attraverso l’arte, con la volontà di far emergere in ognuno la capacità di creare spontaneamente per mezzo dell’inconscio. Aspetti sottolineati anche dalle parole del Sindaco Angelo D’Ottavio, infatti “l’iniziativa intende contribuire alla valorizzazione di un borgo autentico, perché l’opera di cui parliamo sarà realizzata ai piedi del Duomo di San Valentino, all’interno del contesto del Palazzo Farnese.

L’altro aspetto interessante è quello dell’arte come espressione dell’energia spirituale dell’uomo.”

Le musiche del Maestro Antonio Cericola hanno invece accompagnato la performance collettiva. Si tratta di brani inediti espressamente composti dall’autore per l’happening di Anna Seccia. “E’ una collaborazione esclusiva – spiega il direttore d’orchestra – perché è la prima volta che nell’ambito della Biennale di Venezia artisticamente avviene una coniugazione di musica con il colore, con l’obiettivo di ispirare la pittura con delle melodie composte appositamente per l’occasione, realizzate in maniera tale da far si che l’immagine sia il commento a quello che la musica avrà evocato in tutti i partecipanti”.

Si tratta, in effetti, di musiche meditative che agiscono sui processi immaginativi delle persone. I suoni vengono vissuti come libertà emotiva e in questa maniera i partecipanti si aggregano per stimolare l’immagine corporea e sociale. Così la danza libera le energie, l’uso di profumi stimola l’olfatto e il tatto è sollecitato dall’esecuzione dell’opera.

In seguito, la pittrice rielaborerà il lavoro artistico di grande formato, una tela di 400 x 220 cm, apponendo la propria firma, interpretando il lavoro dei partecipanti estrapolando dai segni le forme più significative che esprimano il loro carattere. Una volta terminata questa fase, l’opera acquisirà ulteriore valore e sarà devoluta all’Amministrazione comunale di San Valentino che ha ospitato l’happening.

La serata è piacevolmente terminata in un conviviale che ha visto riuniti tutti i partecipanti e i promotori dell’evento, per un rinfresco il cui ricavato è stato interamente donato all’Avulss Valpescara, tra gli organizzatori del particolare spettacolo nel borgo medievale.

Raffaella Cordisco

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