In un periodo di crisi globale come questo anche i piccoli comuni possono fare la loro parte con il cercare di ridurre la spesa pubblica senza andare ad incrementare il deficit del bilancio.
A Coriano piccolo comune della provincia di Rimini, al consigliere Aldo Sampaolo le spese derivanti da accensione di prestiti da parte dell’amministrazione comunale non è andata proprio giù ed ha presentato una interpellanza.
Ecco il testo integrale dell’interpellanza presentata al sindaco Matricardi Maria Luigina.
” Signor Sindaco,
con la presente sono a chiedere chiarimenti con risposta scritta in merito a quanto già da me evidenziato con il mio intervento nel Consiglio Comunale ultimo scorso del 26/03/09 durante la discussione del punto 11 dell’O.d.G. recitante:
“ approvazione del bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2009 della relazione previsionale e programmatica del bilancio pluriennale e dei relativi allegati ”
Premesso che il nostro voto sarebbe stato comunque contrario, sempre per il fatto ormai ripetuto in tutte le occasioni dove si votino argomenti sul bilancio e cioè perché Lei non ha mai aderito alla nostra richiesta di istituzione della commissione specifica; sono ad interrogarLa chiedendo spiegazioni su quanto recitato nella proposta di approvazione alla voce:
-Parte seconda spesa – titolo III “ SPESE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI ” Visto che ne il revisore dei conti Rag.Pio Biagini, ne tanto meno Lei, che pur ha mantenuto per se la delega del bilancio, siete stati in grado di fornire spiegazioni o chiarimenti utili e necessari a rimuovere le mie manifestate perplessità su come fosse determinato l’ammontare della cifra di € 2.666.946,81 pari a circa il 17,72 % del complessivo totale di bilancio di € 15.047.499,70.
Dalla Sua timida risposta ho inteso che questo importo possa esser formato da quote capitali più interessi per accensione di mutui.
Dai successivi ed impacciati tentativi, Suoi e del Revisore dei conti, di approcciare ulteriori minime spiegazioni, ne è scaturita una mia inevitabile interpretazione, che se errata, ritengo Ella voglia al più presto fugare, a me, agli altri consiglieri, ai cittadini presenti in sala, e a tutti quelli che comunque hanno avuto modo di leggere attraverso l’intervista richiestami da un noto quotidiano locale, ciò al fine che non si avveri il detto del famoso proverbio che recita:
“a pensar male non è bene ma qualche volta ci si azzecca”
Signor Sindaco con una percentuale che si aggira attorno al 17,72 % non è che abbiamo sforato il patto di stabilità imposto dalla legge dello stato ?
Se così fosse, avendo anche già utilizzato il decreto spalma debiti, prorogando gli stessi fino al 2022 e così congelando anche tutti gli investimenti fino a quella data, per cercare di abbassare detta percentuale al di sotto del 15 % limite massimo stabilito dal decreto (e non certo comunque fosse, virtuoso) perché ripeto, se mai fosse così, con quale denaro si riuscirebbe a pareggiare i conti e non rischiare spiacevoli provvedimenti?
Eventualmente utilizzando, come da pratiche abbastanza ricorrenti, le entrate straordinarie che provengono da alienazioni, perequazioni edilizie oppure da oneri di urbanizzazione, le quali per ETICA essendo appunto straordinarie dovrebbero essere destinate agli investimenti e cioè: lavori pubblici strade, scuole, asili nido case popolari ecc. ecc. ?
Mi spieghi, anzi lo spieghi ai nostri concittadini, affinché si possa ben capire, ed i miei diventare magari, solo meri ed infondati dubbi; perché sa Signor Sindaco, dopo che Lei ha letto in sala il suo manifesto elettorale spacciandolo per relazione al bilancio, ha avuto l’ardire di rimproverarmi, dopo il mio intervento, di aver dato inizio alla campagna elettorale, diceva sempre un famoso proverbio:
“ma guarda da che pulpito vien la predica”
Prima che dimentichi Signor Sindaco, eventualmente se le può servire un consiglio (spassionato) per rientrare nei parametri del patto di stabilità serve una sola
operazione politica: TAGLIARE LE SPESE CORRENTI
Però certamente queste sono scelte impopolari che non si possono scrivere e leggere nel manifesto elettorale come anzidetto, Lei ha fatto.
La Sua ostinazione al non voler istituire la commissione specifica, alla quale noi avremmo partecipato senza oneri alcuno, ha prodotto questo risultato che io giudico mi consenta, di scarsa trasparenza.
Cordiali saluti
ALDO SAMPAOLO CONSIGLIERE COMUNALE”
Vedremo la risposta e poi i nostri lettori giudicheranno come i piccoli comuni gestiscono il loro bilancio in periodi di vacche magre