Manes Bernardini, candidato sindaco della Lega Nord, ha avanzato una proposta di legge regionale atta a limitare l’espansione degli esercizi commerciali gestiti da stranieri, in Emilia Romagna, nelle zone di maggiore concentrazione degli stessi. Bernardini ha parlato di “ghettizzazione di intere zone urbane” e di “oggettiva difficile integrazione di stranieri e attività straniere nel nostro tessuto sociale e urbano”. La proposta di legge prevede anche l’obbligo, per i commercianti stranieri, di conoscere la lingua italiana.
“La libertà di esercizio sta alla base di una corretta amministrazione – afferma Marcello De Giorgio, Responsabile per Bologna dell’Italia dei Diritti-, quella romagnola non da adito a chiusure pertanto rimango perplesso, anche perché tale proposta di legge regionale non è in linea con il provvedimento in merito al fatto di voler accogliere i bambini stranieri nelle scuole”.
Tale progetto di legge, caldeggiato anche dal Pdl, è stato fortemente osteggiato dalla sinistra che ha accusato Bernardini di “scivolare nel razzismo”, pensiero condiviso anche dall’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro: “Questo è il risultato di un atteggiamento xenofobo e razzista – conclude De Giorgio – e spero che la gente prenda distanze da simili affermazioni. Come non è giusto impedire agli italiani di aprire attività di sapori mediterranei, altrettanto non lo è per i sapori orientali. Il bello della diversificazione sta nello scegliere”.