Allarme sfratti in Friuli, l’amarezza dell’Italia dei Diritti Il responsabile regionale Luigino Smiroldo: “La speculazione ha prodotto la negazione d’un diritto fondamentale per la dignità delle persone”

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“L’alloggio è un problema fondamentale per la sopravvivenza e la dignità dell’essere umano, oggi rappresenta un ostacolo enorme legato anche al lavoro ma soprattutto alla speculazione bancaria, edilizia, immobiliare: a pagarne le spese sono sempre le fasce più deboli della società”.

Queste le prime parole del responsabile per il Friuli Venezia-Giulia dell’Italia dei Diritti Luigino Smiroldo in seguito all’allarme lanciato dal Sunia sull’enorme aumento degli sfratti per morosità registrato nell’ultimo anno in una regione in cui non mancano servizi sociali e forme d’aiuto come i fondi sociali.

Prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Ad esempio nei primi anni ottanta l’affitto di una casa con giardino incideva per un quinto sullo stipendio, oggi invece già l’affitto d’un monolocale costa circa 350-400 euro al mese e incide per circa un terzo su uno stipendio medio. Per una casa normale – spiega Smiroldo – i costi della locazione raggiungono il cinquanta per cento del reddito, aggiungendo le spese relative alle utenze varie, alla manutenzione della casa e altro si comprende come il potere d’acquisto venga azzerato”.

Smiroldo sottolinea ed enfatizza la negazione d’uno dei diritti fondamentali dell’uomo e conclude amaramente: “L’intreccio economico e le sue distorsioni hanno prodotto la perdita di dignità della persona che invece di vivere è costretta a sopravvivere. Si parla tanto di diritti umani come quello alla sanità, al lavoro, ecc., tutti diritti che rientrano nelle buone intenzioni di una società civile ma che in Italia andranno a lastricare l’inferno insieme alle promesse dei politici e a tutte le loro buone intenzioni”.

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