“L’Italia deve differenziarsi dal resto del mondo e anziché puntare sul futuro deve rivolgersi al passato. Il nostro paese infatti tra le varie particolarità che lo rendono unico nell’intero pianeta ha quella che più si và avanti e più si và verso il peggio”. Queste le dichiarazioni rilasciate dal responsabile del Lazio dell’Italia dei Diritti, venuto a conoscenza dell’inaugurazione della seconda edizione del MoTechEco che si terrà fino al 16 maggio al Palazzo dei Congressi dell’Eur.”Fino agli anni 70 -prosegue Marinelli- Roma si caratterizzava per una rete di filobus e di tram che era tra le più competenti d’ Europa. Addirittura andando ancor più a ritroso,si scopre un Vittorio De Sica nel suo celeberrimo “Ladri di biciclette”,dove viene descritto lo spaccato della mobilità della capitale d’Italia che era all’epoca proprio come la Barcellona di oggi”. L’esponente dl movimento guidato da Antonello De Pierro aggiunge: “Chiunque si trovi a visitare la metropoli catalana, vedrà che l’amministrazione locale dopo aver dato una decina di linee di metro ai propri abitanti, ha puntato sulla bici e sul bike sharing”. E’ questa una delle molteplici dichiarazioni di premura a favore del rinnovabile dovuta in primis allo stato di benessere dei cittadini ma anche alla necessità di rientrare negli obiettivi stabiliti dall’Europa che impongono all’Italia di raggiungere la quota del 20 % di consumo energetico da fonti rinnovabili entro il 2020. “Ma proprio qualche giorno fa-aggiunge Marinelli- in occasione del triste investimento di un adolescente su via Palmiro Togliatti, il neoprincipe rinascimentale Alemanno ha testualmente affermato: ‘ Leviamo le piste ciclabili che tanto non ci và nessuno’. Sembra quindi che prima di cercare meritate alternative all’inquinamento privato, forse l’amministrazione capitolina dovrebbe far pedalare i romani non solo sul lavoro ma pure sui -sette colli fatati-“.