“Il re Mida ama molto nonostante i suoi detrattori. Infatti Berlusconi si appresta a trasformare l’immondizia in oro. Diversamente negli altri paesi d’Europa dove grazie al riciclo la ‘monnezza’ si trasforma in materia prima per il riutilizzo”.Queste le parole del responsabile per il Lazio del movimento Italia dei Diritti Vittorio Marinelli per quanto riguarda il progetto, ancora agli inizi, di realizzare un altro inceneritore oltre a quello di Albano, per soccombere all’eccessivo utilizzo della discarica di Malagrotta che è tra l’altro la più grande d’Europa. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la presentazione del G8 presieduta a Napoli, ha definito critica la situazione venutasi a creare nel Lazio tanto da paragonarla alla stregua della Campania ,Liguria e Sicilia. A tali affermazioni è convenuto il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha garantito la problematica all’ordine del giono per il prossimo incontro con il Presidente della regione Lazio Piero Marrazzo.Per quest’ultimo forte è stato il risentimento dovuto alle affermazioni rilasciate dal premier prima e poi dal sindaco di Roma. Ha asserito,infatti che le fonti del presidente del Consiglio non erano esatte e che la situazione dei rifiuti nel Lazio è pienamente sotto controllo,assolutamente non paragonabile allo stato di emergenza che ha afflitto la Campania. Per quanto riguarda la dichiarazione del sindaco di Roma, il governatore del Lazio ha dichiarato di aspettare da mesi che il Campidoglio gli indichi il sito alternativo alla discarica di Malagrotta.L’esponente Marinelli aggiunge: ” Il problema è quindi culturale perché mentre nelle altre nazioni del vecchio continente si pensa al bene pubblico, qua si pensa unicamente a come aumentare il bene che più privato non potrebbe essere. Confrontando le diverse esperienze appuriamo infatti come l’emergenza rifiuti sia tale solo in Italia ed in altri paesi del terzo mondo dove d’ufficio anche il nostro stato deve essere iscritto”. Il responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro conclude: “Provvedimenti come quelli proclamati oggi dal neo-Tiberio in Germania, in Svezia o in Svizzera, porterebbero alla sollevazione popolare, in Italia al contrario, probabilmente come i fatti di Villa Certosa, magari darebbero ancora più consenso. Riflettendo in via generale, il vero problema dell’Italia è che si appresta sempre più a rifiuto d’Europa”.