“Gli abitanti di Castel di Guido per collegarsi ad Internet devono ancora utilizzare il vecchio doppino telefonico oppure magari fare ricorso a tecniche mutuabili dalla tradizione degli indiani d’America, come ad esempio i segnali di fumo che fanno tanta atmosfera ma sono indubbiamente poco pratici”.
Questa la chiosa sarcastica di Franco Leggeri, responsabile per il XVIII municipio romano dell’Italia dei Diritti che polemicamente si scaglia contro l’impossibilità per i residenti della zona di avvalersi di tecniche di collegamento telematico al passo con i tempi.
“Probabilmente – ha poi continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – quella che molti considerano un’ovvietà per alcuni è una pretesa eccessiva, ma non credo che faremo molta strada procedendo di questo passo. In compenso, però, funziona assai bene e prospera la prostituzione in strada, a dispetto dei proclami a tambur battente che hanno caratterizzato le ultime tornate elettorali. E pensare che qui un tempo dimoravano gli imperatori Antonino Pio e Marco Aurelio”.