Alemanno propone riforma Polizia Municipale, la risposta di Soldà

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“Negli anni ’50 e ’60 esisteva una diversa figura di Polizia Municipale: i Vigili Urbani. Era un organo di sicurezza vicino alle persone che svolgeva il suo compito principalmente tra le strade e nel traffico cittadino”. Questo il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alla proposta sollevata dal primo cittadino romano Gianni Alemanno di riformare, in tempo breve, la Polizia Municipale con l’emanazione di una legge ad hoc che ne qualifichi le funzioni.

“Ritengo che quella della polizia locale, sia stata, ed è ancora oggi una figura molto importante per la collettività. Poter incontrare agenti e vigili tra le strade della propria città – continua Soldà – rassicura i cittadini, i quali apprezzano la possibilità di poter avere delle figure specializzate che si occupino di far rispettare i piccoli regolamenti civici e stradali”.

“È un dato di fatto che di agenti in servizio ve ne siano molti ma sono troppo pochi quelli con i quali quotidianamente le persone possono entrare in contatto. Oggi purtroppo assistiamo ad una sovrapposizione delle loro funzioni e dei loro compiti. Ritengo però – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che il primo strumento per garantire la sicurezza debba essere l’aumento dell’organico degli agenti per le strade, dei vigili urbani e della polizia locale, soggetti ai quali è richiesto di conoscere da vicino e tramite un lavoro attivo sul campo i problemi della realtà urbana, così da garantire la legalità”.

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