Scandalo sanità a Genova, la Silipigni attacca

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“La mancanza di controlli facilita coloro che, senza alcuno scrupolo, perseguono unicamente il profitto.” La responsabile genovese dell’Italia dei Diritti Antonella Silipigni si esprime su quanto sta emergendo dall’inchiesta avviata dalla procura di Genova nei confronti di medici e tecnici dell’ospedale San Martino: un ex dirigente medico in pensione continuava ad usare il suo vecchio studio all’interno dell’ospedale per svolgere un’attività privata; test privati venivano effettuati sfruttando le strutture pubbliche, per di più senza adottare, durante il trasporto dei tessuti sui quali praticare il pap-test, le precauzioni necessarie a non inficiarne l’esito; infine venivano emesse fatture fasulle per coprire la compravendita sottobanco di materiale sanitario.

“Ci auguriamo – prosegue la Silipigni – che quanto emerso serva da stimolo a prendere in maggiore considerazione tutti i problemi legati alla sanità pubblica. Le inchieste della magistratura sono importantissime ma, se non vogliamo assistere ancora a queste degenerazioni, deve seguire una riforma a livello nazionale. Tangentopoli ebbe inizio proprio dalle indagini nel settore sanitario e quell’esperienza ci insegna che, se non interviene la politica a cambiare le regole per impedire il ripetersi di tali fenomeni, gli sforzi della magistratura diventano vani. Sino ad oggi nessun governo è riuscito a tutelare la salute dei cittadini attraverso una valida riforma, infatti medici che hanno tradito il giuramento di Ippocrate continuano ad usare le strutture pubbliche unicamente per riempire le proprie tasche. Diversi comuni – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – sono già caduti per questioni legate alla sanità e mi chiedo cosa stimo aspettando per mettere finalmente le strutture pubbliche al servizio della salute dei cittadini.”

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