Cagliari - "Il problema della disoccupazione in Sardegna è da sempre uno degli argomenti critici che interessano la nostra regione, a mio parere mai effettivamente affrontato come meriterebbe. Non si può pensare di risolvere con la bacchetta magica un così impegnativo disagio senza affrontarlo non solo nei molteplici e vari fattori che lo causano ma nemmeno nella sua globalità". Queste le amare parole del viceresponsabile per la Sardegna dell'Italia dei Diritti, Franco Carta, in seguito all'allarmante dato, diffuso dall'Istat, dell'elevato tasso di disoccupazione nella regione, ben superiore alla media nazionale, che in alcune province raggiunge addirittura il 19%. La percentuale regionale è del 13,3%, la più elevata, insieme con Campania e Sicilia, rispetto al resto del Paese. "Purtroppo - spiega l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - l'indirizzo generale che i nostri attuali governi, sia nazionale che regionale, hanno impostato nel loro 'navigatore satellitare' sembra condurre palesemente più a un voler disquisire sull'argomento, elargendo zollette propagandistiche per tener buoni i cittadini, piuttosto che affrontarlo sul serio. I dati di questa indagine sono più che chiari e di certo non imprevedibili. Non c'è da stupirsi sul fatto che man mano che si sale lungo l'isola il problema disoccupazione incrementi le proprie percentuali: a mio parere da sempre si è fatta distinzione fra figli e figliastri, avendo prioritariamente molto a cuore la zona del cagliaritano rispetto al resto dell'isola. E questo - conclude Carta -, sempre ragionando parallelamente al 'si è fatto e si sta facendo comunque poco', rende alcune province sarde bistrattate due volte, in quanto snobbate in una regione già ignorata dalla politica nazionale".