I Carabinieri di Canicattì (Agrigento) hanno identificato il responsabile materiale della morte del cagnolino seviziato e ucciso il 10 maggio scorso nei pressi della Villa Comunale. Si tratta di un ragazzino di soli 9 anni il quale dopo aver ucciso il cane impiccandolo con una catena alla maniglia della porta si è fatto filmare con i cellulari da altri ragazzini di età compresa tra i 13 ed i 15 anni. A determinare l’individuazione del responsabile sono stati i filmati delle telecamere installate dal comune nella Villa.
“E’ un reato molto grave, tanto più perché commesso da un minore – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile Settore Cani e Gatti della LAV – Questo episodio che vede comunque coinvolti ragazzini in età adolescenziale ripropone in maniera drammatica il tema della violenza nei confronti degli animali, un aspetto certamente da non sottovalutare in quanto denota una particolare indifferenza alla sofferenza”. La LAV, nelle ore successive il tragico fatto di violenza, aveva scritto al Sindaco chiedendo un suo intervento sulla vicenda e sottolineando come un corretto rapporto uomo animale sia estremamente importante poiché il disinteresse e la violenza sugli animali oltre ad essere eticamente inaccettabili si pongono anche in contrasto con i principi generali della L.Q. 281/91, legge quadro sul randagismo, ed in Sicilia della L.R. 15/2000, secondo cui lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono.
“Avevamo già invitato il Sindaco di Canicattì a mettere in atto una rete di interventi concreti che coinvolga anche la scuola e i servizi sociali per ricreare un corretto rapporto uomo – animale – dichiara Marcella Porpora, Coordinatrice regionale LAV Sicilia –. Adesso, anche alla luce dei risultati delle indagini dei Carabinieri, ci attendiamo una risposta chiara e forte da parte delle Istituzioni locali perché violenze di questo genere non debbano più accadere.”
La LAV ringrazia i Carabinieri di Canicattì per essersi attivati con tempestività e successo per individuare i soggetti coinvolti in questa vicenda e si augura che, seppur non punibili in quanto minori di 14 anni, i ragazzini siano coinvolti in attività di rieducazione anche attraverso il loro coinvolgimento in associazioni di volontariato per la difesa degli animali, che possa servire loro per capire il rispetto per la vita e la non sofferenza, prerogative indispensabili per ogni società matura e civile.