Firenze – Promuovere l’innovazione e sostenere i giovani nelle professioni intellettuali, con l’istituzione di un fondo di rotazione per favorire l’accesso e l’esercizio delle attività professionali e l’identificazione di nuove forme di raccordo a livello regionale che puntino alla semplificazione e alla qualità dei servizi. Questi gli obiettivi della legge regionale in materia di professioni – che ha una dotazione di 1.400.000 euro – approvata dall’aula a maggioranza, con l’astensione dei gruppi del centro destra. La legge, come spiegato nell’illustrazione dal presidente della commissione Attività Produttive Vittorio Bugli (Pd) non vuole entrare nelle competenze statali in materia di professioni e di ordini, ma interviene in modo fattivo con l’istituzione di un fondo di rotazione di 1 milione di euro, sotto forma di garanzie per prestiti d’onore per l’acquisto di beni informatici per giovani sotto i trent’anni, e per altre forme di prestito volte a sostenere le spese per i nuovi studi professionali per i giovani sotto i quarant’anni. La legge inoltre istituisce la “Commissione regionale delle professioni” quale sede di raccordo tra la Regione e le professioni, con la partecipazione di un membro per ogni associazione riconosciuta a livello regionale come rappresentativa delle professioni ordinistiche e di professioni associate a prestatori d’opera intellettuali. La Regione inoltre sosterrà tramite un finanziamento di 400 mila euro la costituzione di un “soggetto consortile multidisciplinare” con la partecipazione di tutti i soggetti professionali interessati, per lo svolgimento di attività formative, informative e operative; per l’erogazione del contributo, la Regione emanerà un bando e selezionerà la migliore proposta progettuale. “Questa legge è un segnale utile per tutta la società toscana – ha concluso Bugli – e permette di costruire approcci ulteriori”. “Siamo lontani dalla cultura politica che ha prospettato questa legge – ha esordito Alberto Magnolfi (Fi-Pdl) – secondo noi la finalità doveva essere prospettata attraverso forme di sussidiarietà, per evitare l’intervento improprio della politica e il rischio di sindacalizzazione”. Tuttavia la discussione proficua in commissione e l’attenzione verso la loro proposta – ovvero l’individuazione del settore contenzioso legato ai fondi europei per dare spinta all’innovazione dell’eccellenza nelle professioni – ha portato i gruppi del centro-destra, come ha spiegato da Magnolfi, a optare per l’astensione. L’assessore Agostino Fragai, dopo aver ricordato il lungo lavoro di consultazione e la complessa gestione che ha portato alla legge, ha parlato del finanziamento rivolto ai giovani come uno degli aspetti più significativi. “Manca sempre qualcosa per arrivare al totale”, ha affermato nelle dichiarazioni di voto Marcella Amadio (An-Pdl), chiedendo all’assessore di chiarire quanti soldi sono realmente a disposizione dei giovani professionisti tra i 30 e 40 anni.
Fonte: regione.toscana.it