Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza, nella comunità scientifica e presso gli operatori della scuola e di tutto il mondo dell’educazione e della formazione, di quanto sia importante per le persone il pensiero narrativo.
Attraverso la lettura e la scrittura, il dialogo e l’ascolto, è possibile migliorare la capacità di organizzare il pensiero e le azioni, ed è possibile dare una struttura alla confusa realtà in cui viviamo. La televisione è diventata la più potente agenzia narrativa che sia mai esistita.
Talk show, reality, fiction e telegiornali parlano il linguaggio della narrazione: raccontano storie, impongono personaggi, costruiscono miti attraverso i quali è possibile orientare i pensieri, i gusti, i valori delle persone.
É diventato, quindi, quanto mai importante per ogni persona saper utilizzare consapevolmente le narrazioni per sviluppare le proprie competenze e aumentare così la capacità di esercitare un controllo sulla propria vita. Attraverso le narrazioni – è questa l’idea fondamentale della metodologia dell’orientamento narrativo – è possibile aumentare il potere delle persone. Su queste basi i prossimi 13 e 14 marzo prossimi le associazioni Pratika, L’Altra Città, SSA e CNA presentano a Grosseto, presso l’Istituto professionale “L. Einaudi”, e ad Arezzo, presso la Borsa Merci, con il fattivo sostegno della Provincia, la IIa edizione del convegno “Le storie siamo noi”, l’appuntamento biennale che ripercorre e illustra le radici storiche e teoriche dell’orientamento narrativo.
Gli organizzatori sono convinti che le persone abbiano diritto all’orientamento. I cittadini hanno il diritto di ricevere un’educazione, un’istruzione e una formazione che li mettano in grado di costruire la propria vita in maniera autonoma.
Accogliendo le sollecitazioni provenienti da numerosi campi disciplinari — pedagogia narrativa, teoria letteraria, psicologia culturale, sociologia della vita quotidiana, antropologia, — la metodologia dell’orientamento narrativo ha sviluppato strumenti in grado di lavorare sulle competenze orientative delle persone: saper scegliere, saper progettare, saper fronteggiare le difficoltà, saper dare un significato e un ordine. “Da tempo sosteniamo l’orientamento quale elemento centrale nella ricerca del lavoro” ha detto l’assessore Dori, sottolineando: “L’orientamento è diventato per noi un’esigenza imprescindibile. Parallelamente l’orientamento culturale è diventato fondamentale nella vita di ognuno di noi. Un elemento questo che va sostenuto con buone prassi quali l’aggiornamento continuo e l’utilizzo di supporti e strumenti al passo coi tempi. Per tutti questi motivi e non solo do appuntamento alle scuole, alle famiglie e ai dipendenti dei centri per l’Impiego alla Borsa Merci sabato 14 marzo. Quello sarà un momento importante per confrontarsi con l’esperienza dell’orientamento e sapere che, così com’è strutturato oggi, l’orientamento narrativo è nato ad Arezzo”. Il convegno, che intende soddisfare le esigenze di studiosi e di operatori dell’educazione, dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento, è articolato in lezioni magistrali, tenute da insigni studiosi, fra i quali Giuseppe Mantovani, Paolo Jedlowski, Andrea Smorti, Giuseppe O. Longo, selezioni di ricerche che si stanno effettuando sulla metodologia dell’orientamento narrativo con la presenza di ricercatori di università italiane e centri di ricerca pubblici e privati e infine una serie di cantieri narrativi, dei veri e propri laboratori dove formatori ed esperti di orientamento presentano gli strumenti operativi e le migliori pratiche centrati sull’approccio narrativo.
Per i cantieri, la cui partecipazione è comunque gratuita, occorre la prenotazione.
“L’orientamento narrativo è un metodo per aiutare le persone ad aumentare il controllo della propria vita e delle proprie scelte, a costruire attivamente la propria esistenza attraverso l’uso delle storie. Si tratta di un metodo che, attraverso le narrazioni, aiuta a sviluppare le competenze chiave e le skil life. Il metodo è nato ad Arezzo nel 1997 (grazie all’intelligenza e disponibilità di A. Di Paolo, di R. Zaccaria e dell’amministrazione provinciale) ed è ormai diffuso in tutta Italia e non solo (ci sono già stati richiesti seminari e conferenze all’estero e le prime traduzioni dei libri sull’orientamento narrativo). Questo metodo può essere una vera e propria occasione e una ricchezza per il nostro territorio. Dopo una serie di appuntamenti di ricerca, seminari e convegni, dal 2007 le amministrazioni provinciali di Arezzo e Grosseto hanno definito un appuntamento biennale, il 13 e 14 marzo vi sarà il secondo convegno biennale “Le storie siamo noi”.
Il Convegno sarà strutturato in lezioni magistrali, presentazioni di ricerche, cantieri narrativi.
Il convegno è completamente gratuito ma necessita di prenotazione. Già oltre 130 le prenotazioni da tutta Italia, al punto che sarà necessario un pullman da Grosseto ad Arezzo per il trasferimento dei convegnisti”, ha ribadito e illustrato Federico Batini, direttore di Pratika, nonché ideatore dell’orientamento narrativo. “Le storie siamo noi” è realizzato grazie al sostegno della Provincia di Grosseto, Provincia di Arezzo, Ufficio Scolastico Provinciale di Grosseto, Ufficio Scolastico Provinciale di Arezzo e APT di Arezzo, con il patrocinio di Regione Toscana, Regione Puglia, Regione Veneto, Università degli Studi di Siena, Polo Universitario Grossetano, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Foggia, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.
La collaborazione di Associazione degli Italianisti – Didattica, Associazione Nausika, Scuola di Narrazioni “Arturo Bandini”, Scuola di Competenza Sociale, Associazione Insegnanti Solidarietà Educativa e associazione Cofir. La partecipazione al convegno è gratuita ma necessita di prenotazione. Per ulteriori informazioni sul convegno e per contatti: Associazione Pratika, 0575.380468, info@pratika.net, www.pratika.net.