Arezzo, firmati accordi contro la crisi

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L’incontro con la task force regionale anticrisi, al quale hanno partecipato gli amministratori locali del territorio, ed i rappresentanti delle categoria economiche e dei sindacati, è stata l’occasione per sottoscrivere ufficialmente due importanti accordi per azioni concrete già decise nelle settimane scorse. Il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli, quello della Camera di Commercio Giovanni Tricca e l’Assessore Piero Ducci in rappresentanza del Comune di Arezzo hanno infatti firmato il protocollo di intesa che consentirà alle piccole e medie imprese di accedere più agevolmente al credito per il tramite del ricorso ai consorzi fidi. L’investimento previsto è di 850.000 euro, la Provincia partecipa al fondo con 250.000 euro, il Comune di Arezzo con 150.000 e la Camera di Commercio con 450.000. Raccolte anche le adesioni per la costituzione di un fondo destinato ai lavoratori in cassa integrazione in situazioni di disagio, al quale hanno aderito numerose associazioni di categoria, le tre confederazioni sindacali e gli istituti di credito Banca Popolare di Cortona, Banca di Anghiari e Stia, Banca Valdichiana, Bancasciano Credito Cooperativo, Monte dei Paschi di Siena e Banca del Valdarno Credito Cooperativo. La Provincia di Arezzo e la Camera di Commercio, mediante questo fondo già finanziato con 80.000 euro, permetteranno di anticipare ai lavoratori la cassa integrazione dovuta dall’Inps, per la quale i tempi di attesa sono di alcuni mesi, e per far questo riconoscono alle banche che anticiperanno quanto dovuto ai lavoratori le spese dei bolli e degli interessi per non oltre 7 mesi e per un massimo mensile di 800 euro. Potranno accedere a questa forma di sostegno i lavoratori che si trovano in particolari situazioni di disagio quali monoreddito o in particolari situazioni familiari; in particolare per i nuclei familiari che percepiscono più redditi saranno ammessi coloro che hanno una rata di mutuo o un affitto superiore a 400 euro al mese, chi ha più di due figli a carico, chi nel nucleo familiare ha una persona portatrice di handicap maggiore del 67% o chi nel nucleo familiare ha persone non autosufficienti. Le banche si impegnano a gestire il conto corrente utilizzato per questa operazione a zero spese. L’accordo è ovviamente aperto all’adesione di altri istituti di credito che negli incontri precedenti avevano manifestato la propria disponibilità.

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