Il recupero delle aree dismesse di Firenze – riproposto dalla vicenda dell’ex Panificio militare – dovrà essere uno dei temi-chiave della prossima campagna elettorale, perché è una questione strategica e centrale per la modernizzazione e lo sviluppo della nostra città.
Il rilancio delle principali aree urbane europee è passato anche dalla riqualificazione e dal riuso di intere aree dismesse; e non è pensabile che in una città del valore ambientale di Firenze ci siano zone o strutture che versano da anni in stato di totale abbandono e degrado; patrimoni anche ingenti, ma inutilizzati da tempo e sottratti alla possibilità di farne occasioni di valorizzazione, sviluppo e lavoro. E non dimentichiamo che il degrado genera degrado.
Ma per questo ci vogliono strumenti certi di programmazione urbanistica; quegli strumenti, cioè, che i ritardi della politica non hanno prodotto per Firenze. E il vuoto delle regole scoraggia chiunque voglia investire sul nostro territorio.
Per questo Confindustria Firenze ha chiesto invano, negli scorsi mesi, l’approvazione del Piano Strutturale, che non può attendere altro tempo; e per questo torna a chiedere con forza che – fra i primi atti dalla nuova amministrazione fiorentina – ci sia il Regolamento urbanistico, strumento altrettanto fondamentale per la riqualificazione del territorio e senza il quale non riusciremo mai ad avere quella città capace di tenere insieme competitività internazionale, qualità della vita e bellezza e stare al passo delle principali aree urbane.