Firenze, si ferma l’industria edilizia

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Il patto di stabilità frena gli investimenti pubblici, l’incertezza economica quelli privati, si ferma l’industria edilizia, motore della locomotiva del Pil regionale negli ultimi anni.
I dati dell’Osservatorio Congiunturale Ance Toscana 2008-2009 sull’industria edilizia regionale, illustrati oggi a Firenze, raccontano un settore pesantemente colpito dalla crisi che nel 2008 ha registrato un calo dei bandi gara per le opere pubbliche e un brusco calo degli investimenti nell’edilizia residenziale e non residenziale.
Le previsioni confermano per il 2009 un ulteriore forte calo del valore aggiunto nelle costruzioni (-11,5%) e per il 2010 prevedono ancora un -1,4%.

In Toscana i bandi di gara delle opere pubbliche nel primo quadrimestre del 2009 (gennaio-aprile) hanno registrato un -38%. Dopo aver incassato nel 2008 un – 30% a Prato, -30% Firenze, -28% Pisa, hanno tuttavia rilevato una tenuta complessiva degli importi a livello regionale, soltanto grazie al bando emesso nel dicembre dall’ANAS con i lavori della Siena Grosseto (circa 100milioni di euro).

“L’anno 2009 potrebbe vedere un aggravamento degli effetti per le imprese edili derivanti dal cosiddetto patto di stabilità – sottolinea Stefano Varia, presidente di Ance Toscana -, meccanismo sicuramente utile ed opportuno nei momenti di normalità ma assolutamente penalizzante, e quindi pericoloso, nelle situazioni di crisi quale l’attuale.
I criteri di applicazione del patto, resi ancor più rigidi da recenti provvedimenti governativi, penalizzano il settore edile due volte, una prima volta in quanto frenano la capacità di investimento degli enti locali, i comuni in primo luogo, e quindi ostacolano la capacità anticiclica tipica degli investimenti in edilizia, mentre i limiti alle erogazioni e quindi ai pagamenti penalizzano invece le imprese aggiudicatrici che si vedono ritardare il pagamento dei lavori regolarmente effettuati cosicché, paradossalmente, le imprese diventano finanziatrici degli enti locali.
Ance sta facendo di tutto perché nel 2010 questo meccanismo venga superato. Senza modifiche si rischia di veder annullati anche i benefici derivanti dal piano straordinario di investimenti sulle opere medio piccole recentemente approvato dal CIPE”.

Quanto all’edilizia residenziale e non residenziale, nel 2008 e nei primi 2 mesi del 2009, tengono solo le ristrutturazioni. A subire i duri colpi della crisi è, invece, la nuova edificazione residenziale. Infatti, dopo una crescita sostenuta tra 2002 e 2005, le volumetrie concesse in Toscana nel 2006 e nel 2007 sono diminuite, al di sotto dei livelli del 2003. In costante calo anche l’edilizia non residenziale, che aveva evidenziato, per effetto di incentivi, un’esplosione dal 2002 fino al 2006.
Completano il quadro i dati sulle compravendite: nel 2008 hanno registrato un -18% nel residenziale, con un -15% nei capoluoghi e -20% circa negli altri centri (dati dell’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia del territorio) e non residenziale un forte calo delle transazioni (-11%), accentuando un trend negativo che dura dal 2004.

Le imprese attive nell’edilizia a giugno del 2009 sono arrivate a superare 63.800 unità. Di queste però solo una minima parte, poco più del 4% del totale nazionale, risultano imprese qualificate SOA, quindi titolate per la partecipazione ai bandi per opere pubbliche.
La rilevazione trimestrale delle forze lavoro al primo trimestre 2009, mantiene gli stessi livelli del trimestre precedente, ma vede comunque un calo sensibile rispetto allo stesso trimestre del 2008 (-5,2%).
Le difficoltà occupazionali si riflettono soprattutto nelle ore di cassa integrazione autorizzate, esplose tra marzo e maggio. Nel primo semestre 2009 la crescita delle ore per interventi ordinari in Toscana è stata del 185% (Italia +169%) e per interventi straordinari del 141% (Italia +63%).

Infine, i dati sui finanziamenti per cassa all’ediliza segnano un modesto segnale di arresto della caduta: i finanziamenti totali accordati hanno una variazione tendenziale nel primo trimestre 2009 del + 5,2% invertendo la progressione discendente dei precedenti tre trimestri.
Analoga crescita per l’accordato a breve (+3,8%) che recupera il -2,1% del quarto trimestre 2008 con l’utilizzato a breve che cresce dell’8,1%.
Ovviamente questo non cancella le preoccupazioni per le difficoltà persistenti di accesso al credito, a tassi crescenti, per l’incremento delle sofferenze e degli incagli ma può essere letto come un segnale di fiducia verso il settore. Le note negative invece (ma i dati sono fermi al dicembre 2008) vengono dai finanziamenti oltre il breve termine: le erogazioni di nuovi finanziamenti per gli investimenti in costruzioni nel 2008 sono calati del 17%, quelli per il mercato immobiliare del 5,8%.

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