Nel documento economico e finanziario la Regione è carente di strategie

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“Il Governo regionale non riesce ad intervenire in modo efficace e flessibile nell’attuale momento di difficoltà congiunturale e conferma, ancora una volta, l’incapacità politica, di invertire la rotta e di introdurre consistenti elementi di innovazione per guidare scenari nuovi ed in rapida trasformazione”.

Lo ha dichiarato il consigliere regionale Leopoldo Provenzali a margine del dibattito tenutosi in aula sul DPEF 2010 della Toscana.

“Sul turismo, che tanta importanza riveste nell’economia della nostra provincia” sottolinea il consigliere del PdL “occorrerebbe sviluppare una politica in grado di valorizzare a dovere tutti gli elementi che rendono attrattivo il nostro territorio. La Toscana, come abbiamo ripetuto più volte, può far leva sulle proprie eccellenze naturali, storiche e culturali, ma è necessario puntare con decisione sullo sviluppo integrato di prodotti e territori, per far conoscere e rendere sfruttabili le tante ‘Toscane’”.

“Per fare questo” prosegue Provenzali “non è sufficiente sviluppare misure volte a sostenere progetti finalizzati all’incremento dei flussi turistici attraverso la promozione del patrimonio culturale ed ambientale, oltre che la valorizzazione delle produzioni agroalimentari ed artigianali tipiche. Occorre, prima di tutto, colmare le carenze di dotazione di infrastrutture integrando il sistema dei collegamenti al resto dell’Italia e dell’Europa attraverso opere strategiche. Abbiamo strade, porti, aeroporti adeguati ai bisogni di 40 anni fa, quando le infrastrutture vennero realizzate”.

“Pertanto, é venuto il tempo di superare la politica del rinvio, dell’indecisionismo e dei conflitti istituzionali, per puntare alla realizzazione di opere indispensabili” conclude Provenzali. “Il completamento dell’autostrada Livorno-Civitavecchia, i raccordi con i porti, i raccordi ferroviari tra gli interporti, l’adeguamento e messa in sicurezza della FI-PI-LI, tutte opere essenziali all’interno di un progetto di adeguamento del sistema infrastrutturale livornese. Senza dimenticare la nautica da diporto, un settore certamente importante anche per l’Isola d’Elba, nel quale si lamenta una carenza di posti barca, laddove dovremmo offrire servizi sempre più qualificati ad un’utenza in costante aumento e che pretende la presenza, nei porti e negli approdi turistici toscani, di un’assistenza a tariffe ragionevoli”.

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