Gli imprenditori di Confindustria Firenze misurano l’efficienza della pubblica amministrazione

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Le infrastrutture sono la nota dolente del territorio della provincia fiorentina. A “bocciare” la rete infrastrutturale dell’area metropolitana è un’indagine, commissionata da Confindustria Firenze e realizzata da “Freni ricerche di marketing”, che ha misurato la percezione, da parte degli imprenditori, dei servizi della pubblica amministrazione nei comuni della provincia di Firenze.

L’area territoriale, Firenze Sud Chianti esprime sull’argomento la valutazione complessiva più negativa con 59% di insufficienze, seguita dall’Area del Mugello (53%) e da Firenze (48%).
Nella grande maggioranza dei casi l’elemento più svantaggioso per i vari territori risulta essere la congestione della viabilità e questo anche in quelle aree nelle quali il motivo principale di insediamento delle aziende è la presenza di infrastrutture viarie.
Fra gli elementi di maggior insoddisfazione percepiti: la manutenzione del manto stradale 86% degli intervistati e le aree di sosta riservate a tir e camion (80%). Elevata anche l’insoddisfazione per i parcheggi pubblici esterni all’azienda (66% di insoddisfatti) e per il traffico veicolare nei pressi dell’azienda (65%). Inoltre, diffuso il livello di insoddisfazione nei confronti dei trasporti pubblici per la frequenza delle corse (60%), per la puntualità (67%).

L’elemento che denota in modo più significativo l’insoddisfazione delle carenze infrastrutturali dei servizi emerge dall’assoluta non corresponsione tra questi e le tasse e i tributi pagati a livello locale. Le peggiori aree territoriali risultano essere Firenze: il 90% degli intervistati ritiene che la dotazione infrastrutturale e di servizi sia poco o per niente commisurata alle tasse e ai tributi locali versati. Tra le aree migliori risulta invece il Mugello con il 71%. Tra i comuni i risultati migliori sono quelli di Scarperia e Calenzano in cui rispettivamente il 57% e il 56% degli intervistati ritiene che i tributi versati a livello locale siano commisurati con la dotazione infrastrutturale e dei servizi.
L’area di Firenze Nord esprime valutazioni tendenzialmente più positive delle altre aree: nonostante alcune criticità legate alla viabilità, si evidenzia un buon rapporto tra imprenditori e Pubblica Amministrazione. Addirittura riguardo al Comune di Calenzano il 100% degli intervistati risponde non solo che sono stati loro indicati i tempi di completamento delle pratiche ma che sono stati anche rispettati.

Quanto ai giudizi sui servizi erogati dalle aziende consociate pubblico/privato (come acqua, energia elettrica, gas), essi si collocano di regola su un livello almeno discreto (attivazione e distribuzione). Più severo quello che riguarda invece la risoluzione dei problemi.
Una situazione specifica che affligge in particolare l’Area Territoriale di Firenze Sud è quella della indisponibilità per le aziende dei servizi di telefonia su banda larga.
Il servizio di smaltimento dei rifiuti è quello che genera poi la maggiore insoddisfazione, specialmente per il livello di costo che tende a venire percepito come largamente sproporzionato rispetto al servizio effettivamente ricevuto.

A fronte di un giudizio, in media, positivo sulla professionalità e competenza dei tecnici comunali, i maggiori punti critici per gli imprenditori riguardano le autorizzazioni per gli interventi edilizi: espansione, modifiche, adeguamenti. In generale le maggiori difficoltà emergono nei tempi di svolgimento della pratica correlati con le carenze informative, con le necessità di contatti ripetuti e con una interpretazione troppo restrittiva dei regolamenti e delle leggi.
Allo Sportello Unico (creato per semplificare i rapporti delle imprese con la P.A.) confluisce una parte contenuta delle pratiche presentate dalle aziende con effetti pratici non soddisfacenti.
I tempi d’attesa vengono percepiti dagli imprenditori come l’aspetto più critico. Nelle aree Empolese, Mugello e Firenze Sud mediamente 7 imprenditori su 10 lamentano di “o non aver ricevuto indicazioni sui tempi delle pratiche” o che essi “non sono stati rispettati”. Nelle stesse aree mediamente 6 imprenditori su 10 giudicano eccessivi i tempi di attesa per le pratiche amministrative.
Infine, sono 2 su 3 le imprese che soffrono ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.

Nota
L’analisi è stata fatta tenendo conto dell’organizzazione di Confindustria Firenze in cinque sezioni territoriali:
Area Firenze: Bagno a Ripoli, Fiesole, Firenze, Scandicci.
Area Fiorentina Nord: Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Signa.
Area Firenze Sud Chianti: Barberino Val d’elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano, Tavarnelle.
Area Mugello Valdisieve: Barberino del Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Rufina, San Godenzo, San Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, Vicchio.
Area Empolese Val d’Elsa: Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Fucecchio, Montatone, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Gambassi Terme, Vinci.
Area Valdarno Superiore Nord: Figline Valdarno, Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno

Il periodo di rilevazione è stato da febbraio ad aprile 2009.
Complessivamente l’indagine ha interessato un campione di 329 imprese aderenti al sistema Confindustria Firenze e fa seguito ad una analoga ricerca, realizzata, sempre da Confindustria Firenze, quatto anni fa. La comparazione fra i due lavori evidenzia una situazione rimasta inalterata pressoché inalterata o addirittura peggiorata.

INTERVENTO PRESIDENTE GIOVANNI GENTILE – Presentazione Indagine Freni

Una Pubblica Amministrazione efficiente, semplice ed efficace è una pre-condizione competitiva essenziale allo sviluppo di un territorio.
Per questo motivo, la governance pubblica è da tempo uno dei temi-chiave dell’attività di rappresentanza di Confindustria; un tema verso il quale gli imprenditori intendono esercitare un ruolo proattivo nei confronti del sistema pubblico.

Da qui l’idea di Confindustria Firenze di aggiornare – arricchendola con nuovi contenuti di maggiore dettaglio – la ricerca Monitor “Per una Pubblica Amministrazione amica” che, già nel 2005, avevamo condotto in collaborazione con l’Istituto Freni Ricerche di Marketing.

Il calendario amministrativo ci ha suggerito questa nuova rilevazione: il nostro territorio ha visto un ampio rinnovo dei governi locali, con i quali vogliamo aprire un confronto costruttivo. E, da imprenditori, cerchiamo di farlo con strumenti di analisi e proposte.

A questo lavoro vogliamo dare continuità e sbocchi concreti. Non è – né vuole essere – un’occasione di sterile lamentazione. Non servirebbe a nessuno; è un’analisi oggettiva per impostare un percorso di lavoro.

Il principale punto critico riguarda il primo impatto tra imprese e Pubblica Amministrazione e la chiarezza di informazioni sulle pratiche. Nei comuni c’è un personale mediamente competente, ma di fronte ad una procedura non esiste sufficiente chiarezza su quello che deve essere fatto, si deve tornare più volte e i tempi si allungano. Le imprese non hanno informazioni chiare sugli interlocutori cui rivolgersi e sugli iter. È un punto critico che va affrontato in via prioritaria, perché lo Sportello Unico non è stato in grado di risolverlo.
Occorre perfezionare questa fase di accoglienza e fornire alle imprese informazioni chiare sugli iter da seguire; si tratta perciò di riprogettare un nuovo modello di ‘accoglienza’ delle attività imprenditoriali.

Accanto a questo, ci sono molti altri aspetti, tipici delle aree ad alto tasso di sviluppo, ma sature dal punto di vista urbanistico: dalla viabilità, alle manutenzioni stradali, alla scarsità e al prezzo degli insediamenti produttivi.

Dallo studio è emerso un quadro purtroppo peggiore di quello della precedente analisi.
I risultati risentono certamente di più fattori:

Il primo aspetto riguarda gli imprenditori, che oggi sono più esigenti perché hanno a che fare con mercati sempre più severi, con una concorrenza più agguerrita e con una difficilissima crisi economica. Tempi rapidi e qualità sono elementi imprescindibili del necessario riposizionamento competitivo sui mercati. Le Istituzioni pubbliche, come le aziende, oggi sono chiamate a fare presto e bene.

Il secondo fattore riguarda la difficile situazione dei conti pubblici che, in questi ultimi anni, ha limitato le possibilità di spesa dei Comuni. Le misure restrittive imposte dai Governi e la crisi hanno determinato una pesante contrazione nei bilanci, imponendo ai comuni scelte più selettive, troppo spesso a danno degli investimenti, penalizzando così la domanda pubblica di modernizzazione del territorio. Tutto questo richiede un salto di qualità nell’efficienza amministrativa e un uso migliore delle risorse. Il Patto di stabilità è oggi un vincolo che deve essere rimosso.

Infine c’è la percezione di una divaricazione crescente fra i tempi e i cambiamenti del sistema economico, soggetto alla concorrenza e alla turbolenza dei mercati, e quelli Pubblica Amministrazione, al riparo dal morso competitivo. La crisi ha imposto a tutti risposte concrete in termini di innovazione vera; questo la persistenza di inefficienze, di una diffusa burocrazia, di scarsi progressi verso una auspicata semplificazione delle procedure, vengono percepiti come ostacoli che possono minare il grado di competitività internazionale del sistema economico.

Abbiamo articolato la nostra analisi per aree territoriali, in modo da avere indicazioni il più possibile concrete sugli specifici fattori competitivi, sui problemi riscontrati e sulle criticità.
Ne esce un quadro variegato, dal quale non sarà difficile individuare le aree di miglioramento, cercando anche di diffondere le buone pratiche che la ricerca individua. Tra queste desidero citare almeno quella Pubblica Amministrazione che, a giudizio degli intervistati, è risultata la più ‘virtuosa’: mi riferisco al Comune di Calenzano.

Ma questo non è un concorso; è una base conoscitiva su cui impostare un programma di lavoro di quanto abbiamo bisogno. Noi faremo analisi, proposte, avanzeremo suggerimenti, verificheremo i passi avanti. Vogliamo essere interlocutori leali ed affidabili.

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