Torna il gospel a Firenze con un concerto di solidarietà il 5 febbraio alle 21 nella chiesa di San Salvatore al Monte. I 50 cantanti del coro ‘The Pilgrims gospel’ diretti dal maestro Gianni Mini si esibiranno in un repertorio che da brani spirituals (a cappella), ricchi di significato e coinvolgimento emotivo, percorre un crescendo musicale trasformandosi in pezzi più complessi e ritmici (gospel) accompagnati dagli strumenti, passando attraverso sonorità etniche e brani di musica pop rivisitati in chiave gospel.
La serata (a invito ritirabile all’ingresso dietro un’offerta minima) organizzata dall’associazione Amurt in collaborazione con l’associazione Obiettivo Francesco, serve per raccogliere fondi per il progetto Baan Unrak (La Casa della Gioia) a Sangkhlaburi, nella provincia di Kanchanaburi nell’ovest della Thailandia, una località immersa nella foresta tropicale e colpita duramente dalla povertà e dalle malattie. Il progetto si rivolge a bambini orfani ed abbandonati, a ragazze madri ed a nuclei familiari composti principalmente da donne e piccoli.
La situazione
Sangkhlaburi è una zona di confine che dista 20 chilometri dal Passo delle Tre Pagode e segna la frontiera tra la Tailandia e la Birmania. Molte persone per sfuggire alle repressioni militari del governo birmano, passano il confine e non avendo un regolare permesso d’immigrazione in Thailandia restano in zona. Secondo le statistiche del UNHCR, metà di loro sono bambini e il 15% di questi è di età inferiore ai cinque anni.
La condizione di clandestinità e precarietà della famiglie immigrate, in aggiunta ai già esistenti problemi economici della regione, porta gli uomini a spostarsi verso le città per cercare un lavoro. Le donne da sole devono prendersi cura dei figli e la sopravvivenza è quasi impossibile. Spesso vengono reclutate per lavori forzati o spinte ad entrare nell’industria del sesso. Molti bambini vengono abbandonati o affidati alle cure della Baan Unrak perché le madri non hanno modo di prendersi cura di loro.
Dal 1986, la fondatrice Donata Dolci, venuta in Tailandia per iniziare un progetto agricolo e ambientale, si fa carico di questa situazione offrendo ospitalità ed aiuto a donne e bambini. Da allora, giorno dopo giorno, il numero dei bambini ospiti della casa è aumentato e adesso Baan Unrak è divenuto un vero e proprio orfanotrofio. Al momento, ci sono circa 140 bambini. Nel 2006 è stato necessario ampliare la struttura con un nuovo edificio costruito in muratura con criteri più sicuri e duraturi che le tradizionali capanne di bambù.
La sanità
Le condizioni sanitarie della regione sono critiche: malattie, come la malaria, il tifo e la dissenteria oltre all’AIDS colpiscono duramente la zona di Sangkhlaburi. Anche l’unico ospedale non riesce a far fronte ai bisogni della zona in modo adeguato. I bambini e le persone che vivono a Baan Unrak, sono fortunate in quanto mangiano tutti i giorni ed hanno un minimo d’assistenza sanitaria. Ma la responsabile del progetto, sta cercando di portare aiuto sanitario alle migliaia di disperati che fuggendo dalla Birmania si nascondono nella giungla tailandese e lì cercano di vivere. A Baan Unrak non ci sono medici per questo si sta cercando di avviare un progetto di cooperazione per portare specialisti che possano dare formazione ai locali, anche in collaborazione fra l’Università di Firenze e quella di Bangkok.
L’educazione
Per diversi anni, i bambini di Baan Unrak hanno frequentato le scuole statali tailandesi ma hanno trovato diverse difficoltà, a partire dalla lingua. Nel 2004 è stata aperta la prima scuola che garantisce l’educazione e crea un ambiente dove gli studenti possano sviluppare tutte le parti della propria mente e imparare ad apprendere in modo attivo. Molti volontari da tutto il mondo vengono ad insegnare l’inglese in modo che i bambini conoscano altrettanto bene l’inglese. La scuola di Baan Unrak non è un ghetto; accoglie anche bambini dei vicini villaggi che hanno problemi ad integrarsi nelle scuole statali. La scuola comprende un’infermeria un asilo, per venire incontro alle esigenze dei più piccoli, ed una scuola primaria.
Auto-sostentamento
Per dare una risposta al problema delle donne sole con bambini, a Baan Unrak, vengono distribuite alle madri aiuti alimentari quali riso, latte e soprattutto un posto accogliente deve stare. Fornendo loro i beni di prima necessità, vengono incoraggiate a prendersi cura dei propri figli e, offrendo un tetto, aiutate a ricostruirsi la possibilità di un futuro.
Negli ultimi due anni sono iniziati corsi di taglio e cucito e aperto un centro di tessitura che produce sciarpe, stoffe e vestiti. Con queste qualità professionali, alcune donne hanno anche trovato lavoro all’esterno del villaggio. E’ stato aperto un punto vendita rivolto soprattutto ai turisti ed inoltre è iniziata un’attività di esportazione in Italia.
Una stilista svizzera ha visitato Baan Unrak ed ha fatto produrre una linea di abiti presentati a un’importante fiera di moda a Parigi a ottobre.
Nel 2003 è stato aperto un panificio e l’anno successivo un internet café per i turisti dove sono impiegati anche dei ragazzi più grandi.
La fondazione
Per gestire meglio il villaggio è stata creata una Fondazione Neo Umanistica, organizzazione apolitica, non religiosa, no-profit che lavora per creare una società umana sana, dove tutti possano soddisfare i propri bisogni fondamentali e sviluppare tutti gli aspetti della propria personalità.
L’aspetto economico desta qualche preoccupazione:
A tutt’oggi, la fonte di reddito principale proviene da:
adozioni a distanza dei bambini; il numero dei bambini è in continuo aumento ed è necessario trovare nuovi sponsor individuali, specialmente per supportare l’educazione dei più grandi.
donazioni in denaro che aiutano a sviluppare il progetto, a migliorare i servizi e a sviluppare nuove attività.
donazioni in materiale per costruzioni necessario per ultimare alcune costruzioni.
Indispensabile è l’opera dei volontari che con la loro opera aiutano Baan Unrak, insegnando ai bambini e nella scuole o lavorando nella struttura.
Per ulteriori informazioni su adozioni a distanza e sul progetto si possono visitare i siti:
www.baanunrak.org
www.amurt.it
www.pilgrims.it