Lucca – “La Shoah nel secolo degli stermini”: è questo il titolo dell’incontro che avrà luogo domani, martedì 14 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, presentato dal Servizio Istruzione nell’ambito delle manifestazioni organizzate dalla Regione Toscana, in collaborazione con il Forum per i problemi della pace e della guerra di Firenze, dedicate alla Giornata della Memoria.
Gli studenti delle scuole aretine e i loro professori potranno, infatti, ascoltare Giacomo Goldkorn, docente di Geopolitica alla Cattolica di Milano, e Giacomo Scotto, docente di Sociologia dell’educazione all’università di Firenze, coordinati dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Rita Mezzetti Panozzi. L’incontro sarà anche un momento di riflessione su cosa la Shoah c’insegna e ci ha insegnato dal punto di vista delle dinamiche psicologiche della costruzione sociale del male, che cosa ci dice oggi la Shoah circa le forme di prevenzione del male politicamente costruito, la funzione e lo studio della Shoah come “segnalatore d’incendio”, i fenomeni e le possibili strategie di prevenzione rispetto cui la conoscenza della Shoah ci può mettere in guardia.
“Il risvolto educativo che intendiamo focalizzare – sottolinea l’assessore Rita Mezzetti Panozzi – è il principio di responsabilità individuale e collettiva che è necessario costruire per consentire agli individui e alle società di riconoscere il male, elaborarlo e contrastarlo nelle condizioni storiche date: la capacità di disobbedire agli ordini ingiusti e disumani, di sottrarsi al conformismo, di cantare fuori dal coro, la capacità di non dare niente per scontato, di praticare l’arte del dubbio, di sfuggire alla morsa delle verità convenzionali, anche quando questo può costare molto caro”. Francesco De Gregori canta “La storia siamo noi, nessuno si senta escluso”. Un motivo in più di riflessione per le giovani generazioni, perché il loro cantare fuori dal coro non sia solamente asettica ribellione generazionale.