Londra – Le scuole superiori riapriranno, ma sarà un impresa evitare disagi. E’ questo il messaggio lanciato dall’Assessore provinciale all’edilizia scolastica Francesco Ruscelli che in una conferenza stampa ha fatto il punto, insieme al dirigente del settore Claudio Tiezzi, sugli effetti degli ultimi tagli decisi dal Governo, che si uniscono alle difficoltà create dal patto di stabilità e dalle manovre economiche precedenti.
“Apro con una considerazione: in queste settimane le competenze sull’edilizia scolastica, che nella prima ipotesi del Governo dovevano essere tolte alle Province, hanno girato fra vari enti ed alla fine sono tornate nuovamente al via, e cioè alle nuove Province che usciranno dall’annunciato riordino, a dimostrazione che si tratta di un settore molto delicato che comporta grandi assunzioni di responsabilità – ha esordito Ruscelli. La questione va vista sotto tre aspetti: quello degli investimenti, quello della manutenzione e quello della gestione delle utenze e dei consumi. Cominciamo con gli investimenti, sui quali ricordo che l’Amministrazione provinciale di Arezzo, considerandola una sua priorità, aveva impiegato risorse proprie sull’edilizia scolastica una media di oltre 5 milioni di euro negli anni compresi fra il 2005 ed il 2009. Questa quota si è dimezzata nel 2010 e ulteriormente ridotta in questo 2012, quando ammontano a 1.350.000 euro gli investimenti effettuati fino al mese di luglio. Abbiamo quindi dovuto tenere fermi interventi, tra l’altro cofinanziati con fondi Cipe da quello stesso stato che poi ci impedisce di spenderli, particolarmente significativi soprattutto per adeguamenti sismici e per la sicurezza. Non posso quindi che ribadire la richiesta al Governo, che però so che resterà lettera morta, di escludere gli interventi di edilizia scolastica dal patto di stabilità. Per quanto riguarda, invece, la manutenzione ordinaria e straordinaria il taglio è, se possibile, ancora più drastico perché si passa dal 1.200.000 euro che siamo riusciti a reperire lo scorso anno, grazie anche all’avanzo di amministrazione, agli appena 216.000 euro previsti quest’anno. Qui si vede l’impatto dei tagli sui bilanci operati anche in queste settimane, perché influiscono direttamente su quella spesa corrente alla quale la manutenzione afferisce. Con questa cifra sarà pressoché impossibile fare la manutenzione delle nostre 75 scuole e dei loro 161.000 mq, a beneficio dei 15.000 studenti che giornalmente le frequentano. Sarà inoltre necessario operare dei risparmi anche sulle utenze, e per questo avremo un incontro con i Presidi prima dell’avvio dell’anno scolastico. Lo scorso anno, istallando lampade a basso consumo energetico, abbiamo prodotto risparmi di circa il 15% sull’energia elettrica, adesso c’è la necessità di operare una riduzione anche dei consumi degli impianti di riscaldamento che prevediamo debbano essere del 10%, pari a circa 130.000 euro. Qualcuno ha accusato i Presidenti delle province che hanno paventato il rischio di non poter aprire le scuole a settembre di allarmismo, ma i numeri dicono invece che la situazione è di vero e proprio allarme”, ha concluso l’Assessore Francesco Ruscelli.