Luglio vuole bene all’Elba. Gli ospiti che hanno gradito trascorrere un periodo di vacanza sull’Isola sono aumentati, rispetto allo scorso anno, mediamente di un buon 30 per cento. Una sensibile ripresa, dunque, nel movimento passeggeri.
Quello registrato dalla Capitaneria di porto da Piombino all’Elba relativa alle prime tre settimane del mese di luglio. Nel 2008 le partenze da Piombino per l’Elba furono di poco oltre le 155 mila, nel 2009 invece 186.748.
Se, allora, maggio ha mediamente tenuto (169.788 nel 2008 contro i 167.698 del 2009) nonostante una lieve flessione, rispetto ai valori registrati nella media degli anni precedenti così pure giugno (216.906 nel 2008 contro i 215.494 del 2009), a spiccare sono i dati relativi al mese di luglio (non ancora però concluso) del movimento passeggeri. Che considerazioni possiamo allora trarre?
Siamo finalmente usciti dal tunnel della crisi che aveva caratterizzato le precedenti stagioni?
Cosa dicono gli albergatori che costituiscono la spina dorsale dell’economia dell’Elba? Soddisfazione per quanto si sta verificando, ma ancora siamo lontani dell’entusiasmo dei cosiddetti anni d’oro del turismo isolano.
Un trend di sicuro positivo che fa ben sperare per il futuro, ma da solo non basta: non è sufficiente a garantire una ripresa dell’industria delle vacanze isolane.
«La circostanza relativa alla ripresina di luglio – dice Lucio Di Biase, presidente delle Federalberghi della Toscana e vicepresidente dell’associazione degli albergatori dell’Elba – ci fa piacere ma, allo stesso tempo ci spinge ad altre considerazioni».
E il presidente della Federalberghi cita i sondaggi condotti dalla società Ipsos che raffronta i dati registrati in Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Portogallo paragonandoli fra loro. La crisi economica che si è avuta sul continente europeo ha visto un’eccezione, l’Italia. «Tutti gli studiosi – dice Lucio Di Biase – sono concordi nel ritenere che gli Italiani hanno risentito solo marginalmente della crisi. Questo ha comportato che sono stati preferiti come luoghi in cui trascorrere le vacanze località italiane rispetto a quelle esotiche».
Dunque, secondo l’Ipsos, l’81 per cento degli Italiani ha trascorso (o trascorrerà) le vacanze in Italia. Sembrerebbe, allora, una situazione ottimale per gli addetti ai lavori; e invece non è così, perché? A fronte di un badget a disposzione delle famiglie italiane di due mila/due mila e seicento euro da destinare a finanziare le vacanze, considerando inoltre che l’Elba si trova in una delle regioni italiane più ricche dal punto di vista del reddito pro capite, un’isola verde immersa nel blu del Tirreno, non si raccoglie quello che tutti si sarebbero aspettati. «Facciamo degli esempi – dice ancora Lucio Di Biase – Se sono cresciuti i passeggeri non significa che siano aumentate le presenze. Vuol dire che le permanenze si sono ridotte e che gli stessi individui passano più volte per il canale.
Cosa fare per incrementare il turismo nostrano? Semplice – conclude Di Biase – occorre riqualificare l’ambiente. Curare il territorio».
Luigi Cignoni