Marsiglia, “Vinum Insulae” di Stefano Muti alla ventiseiesima edizione di Oenovideo

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Venerdi 14 Giugno alle ore 18:00 al Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée (MUCEM) di Marsiglia la prima mondiale di “Vinum Insulae” di Stefano Muti, prodotto dalla Cosmomedia, con il sostegno dell’Associazione Albergatori dell’Isola d’Elba e il patrocinio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Il documentario di Stefano Muti entra nella lista dei 37, scelti tra 144, che verranno proiettati dal 13 al 16 Giugno nella città focea nell’ambito della ventiseiesima edizione di Oenovideo, il più antico Festival Internazionale dedicato alla promozione dell’immagine della vite e del vino attraverso film documentari, corti di fiction e fotografie.
L’incontro tra Antonio Arrighi e il Prof. Attilio Scienza durante un convegno tenutosi all’Isola d’Elba sulla storia e la tradizione del vino, fa nascere la voglia di ripercorrere le fasi che portavano alla produzione di uno dei vini più pregiati e misteriosi dell’antichità, quello dell’Isola di Chio.
Il segreto, secondo le ricerche del Prof. Scienza, stava nell’immersione delle uve in acqua di mare, prima della fermentazione in anfora. Questo processo rendeva il vino unico per gusto e particolarmente resistente ai lungi viaggi lungo le rotte che i mercanti greci erano soliti percorrere per tutto il bacino del mediterraneo.
Tra le immagini più suggestive del documentario ci sono certamente quelle del processo di immersione delle uve, all’interno di nasse di vimini, nelle acque della baia di Porto Azzurro.
Riprese effettuate grazie alla preziosa collaborazione con Piergiacomo De Cecco della Biodivers.
Il racconto video di 14 min. è anche l’occasione per riflettere sul legame millenario che lega in maniera profonda gli abitanti dell’isola d’Elba alla coltivazione della vite e al rapporto tra uomo e natura.
Per usare le parole del Presidente del P.N.A.T. Giampiero Sammuri ” E’ un esperimento interessante da diversi punti di vista. Da un lato realizza una produzione vitivinicola fortemente biologica e dall’altro rappresenta un’ottima occasione per sottolineare che la cultura rappresenta l’identità di un territorio, come nel caso dell’azienda che sta producendo vino con le stesse tecniche di duemila anni fa, tecniche che hanno rappresentato per molto tempo il modo elettivo di produrre il vino in questa zona”.
In attesa che Domenica 16 Giugno la giuria del Festival proclami i vincitori, possiamo affermare che la kermesse francese rappresenta per “Vinum Insulae” e per l’Elba tutta, un’ottima vetrina internazionale di cui andare fieri.

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