OK del Consiglio dei ministri al decreto legge con le misure urgenti in materia di sicurezza e contrasto alla violenza sessuale.
In una nota il Quirinale, in riferimento al provvedimento sulla sicurezza varato oggi dal consiglio dei Ministri, precisa che sui contenuti dei decreti legge resta ”l’autonoma ed esclusiva responsabilita’ del governo”. “Quando si ipotizzi, da parte del Governo, il ricorso a un decreto-legge”, si legge nella nota, “la Presidenza della Repubblica concorre a verificarne i profili di costituzionalita’, oltre che la coerenza e correttezza legislativa nel rapporto con l’attivita’ parlamentare”. “Resta naturalmente l’autonoma ed esclusiva responsabilita’ del Governo – conclude il comunicato – per le scelte di indirizzo e di contenuto del provvedimento d’urgenza da sottoporre per l’emanazione al Presidente della Repubblica”.
Per il Vaticano l’istituzione delle ronde di volontari a tutela della sicurezza nelle citta’ “rappresenta una abdicazione dello Stato di diritto”. A dirlo è stato il segretario del pontificio consiglio dei Migranti, monsignor Agostino Marchetto.
Nei giorni scorsi si era registrato all’interno della maggioranza l’intervento del presidente dei Cristiani Riformisti, l’on. Mazzocchi, contro le ronde.
Ci saranno dunque ronde per il controllo dei quartieri, fatte da cittadini ma soprattutto da “ex agenti di polizia, dei carabinieri e delle forze armate”, ha deciso il Consiglio dei Ministri.
Il decreto-legge approvato dal Consiglio su proposta del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dei Ministri dell’interno, Roberto Maroni, della giustizia, Angelino Alfano, e per le pari opportunità, Maria Rosaria Carfagna prevede l’adozione immediata di incisive misure di contrasto a reati (in particolare quelli legati a violenza sessuale) la cui recrudescenza sta creando allarme sociale per frequenza ed efferatezza; le norme, già presentate al Parlamento e riversate in questo provvedimento per garantirne un’immediata efficacia, prevedono tra l’altro l’obbligatorietà della custodia cautelare in carcere per reati particolarmente odiosi (violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile e pedopornografia, turismo sessuale) nonchè l’esclusione dei benefici dell’affidamento in prova e della semilibertà per i condannati, particolari misure di prevenzione quali la possibilità che i sindaci, previa intesa coi Prefetti, si avvalgano di forme di collaborazione da parte di associazioni di cittadini (non armati) utili a segnalare casi di disagio sociale o che possano recare pregiudizio alla sicurezza.
A tutte le vittime di violenza sessuale viene garantito il gratuito patrocinio a spese dello Stato.
Il decreto assegna al Ministero dell’Interno maggiori risorse per 100 milioni di euro e prevede l’assunzione di circa 2500 unità di personale delle Forze di polizia.
In coerenza con la direttiva europea, il trattenimento di stranieri irregolari può essere protratto fino ad un massimo di sei mesi.Viene introdotto nell’ordinamento il reato di “atti persecutori” (cosiddetto “stalking”) per sanzionare minacce e molestie reiterate che potrebbero evolversi in violenza sessuale o omicidio.
Sanzioni ancora maggiori se il reato è commesso dall’ex partner o nei confronti di soggetti particolarmente vulnerabili. Il decreto-legge istituisce tra l’altro un numero verde per le vittime.