“È incomprensibile l’accanimento con cui Berlusconi si occupa di Futuro e Libertà. Se davvero a lui risulta che il nostro consenso sarebbe dell’ 1,3% non si comprende il perché di tanta attenzione. Chi, come a suo dire, ha con sé la stragrande maggioranza degli italiani, non dovrebbe occuparsi né preoccuparsi di un problema così ‘piccolo’”.
Lo dichiara in una nota il vicepresidente di Futuro e Libertà per l’Italia, Italo Bocchino, che aggiunge: “In realtà il premier parla tenendo conto della percentuale ‘taroccata’ che secondo il suo istituto di ricerca Fli prenderebbe se alleato con la sinistra. Cosa che mai accadrà, così come deciso all’unanimità dalla nostra Assemblea Costituente”.
“Berlusconi sa bene quello che emerge da tutti gli istituti demoscopici. Nonostante le polemiche interne derivanti dal Congresso, Futuro e Libertà è quotato tra il 5 e 7,2 percento e nel momento in cui Gianfranco Fini scenderà in campo per rappresentare l’altro centrodestra, il vero centrodestra, concorrerà a raccogliere gli elettori delusi da Berlusconi che oggi si collocano nell’astensionismo e coloro che stanno ancora nel Pdl, ma con un ‘mal di pancia’ che presto li porterà a fare altre scelte”, aggiunge Bocchino.
“Se il quadro è questo, si comprende il nervosismo ossessivo di Berlusconi verso Fli”, conclude il vicepresidente di Futuro e Libertà.