Roma, 31 marzo 2011 – Nuova bagarre a Montecitorio. Il presidente della Camera Gianfranco Fini è stato colpito alla testa da un giornale mentre lasciava l’aula dopo la bocciatura del processo verbale della seduta di ieri, altra giornata calda durante la quale il ministro Ignazio La Russa aveva mandato “a quel paese” il presidente Fini.
Nella giornata odierna, dopo la lettura del processo verbale di ieri, le opposizioni hanno contestato che non sono stati riportati gli insulti del ministro La Russa, ovvero il “conigli” detto alle opposizioni e il “vaffanculo” gridato a Fini. Le opposizioni hanno quindi chiesto di correggere il processo verbale ma il presidente della Camera ha replicato che secondo il regolamento il documento “deve contenere solo gli atti e le deliberazioni della Camera”. Il clima in aula si è acceso e Fini ha sospeso la seduta. Preso atto che non si riusciva a trovare un punto di accordo sulle modifiche da apportare al processo verbale, Fini ne ha messo ai voti l’approvazione che, con un risultato di parità, è stato respinta. La maggioranza è stata battuta anche a causa di alcune assenze sui banchi del governo.
Per consentire anche ai ministri di raggiungere e votare alla Camera, dove è all’ordine del giorno la prescrizione abbreviata per gli incensurati contenuta nella legge sul processo breve che avrà immediato effetto sul processo Mills a Berlusconi, è stato sospeso il Consiglio dei ministri impegnato nell’esame dell’accordo con la Tunisia. Il ministro Alfano non è però riuscito a votare e, con un gesto di stizza, ha lanciato la propria tessera elettorale vero i banchi delle opposizioni.
Il clima si è nuovamente scaldato, Pdl e Lega alzano la voce contro il presidente della Camera. “E’ finita la barzelletta di Fini imparziale”, ha detto il vicepresidente dei deputati Pdl Massimo Corsaro. “E’ un fatto molto grave, il presidente della Camera dovrebbe essere sopra le parti, ma oggi ha dato un brutto spettacolo” gli ha fatto eco il presidente dei deputati della Lega Marco Reguzzoni.
In aula scoppia il caos. Ognuno agisce a briglia sciolta, tanto che il presidente della Camera, mentre abbandona l’aula, viene colpito da un giornale tiratogli addosso da un deputato del Pdl. Il giornale ha preso alla testa il presidente della Camera che, individuato il responsabile del lancio, ha avuto con lui uno scambio di battute.
Nel frattempo, mentre dai banchi del Pdl in tanti gridavano a Fini “dimissioni, dimissioni”, in piazza Montecitorio è iniziato un nuovo sit di protesta promosso dal Popolo Viola contro la prescrizione abbreviata.