Roma – I senatori del Pdl Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Angelino Alfano per chiedergli di “intraprendere le iniziative ispettive e disciplinari di propria competenza al fine di verificare la correttezza o meno dell’operato della Procura della Repubblica di Milano” in merito al caso Ruby.
Secondo i due senatori, i magistrati milanesi hanno compiuto “palesi violazioni” della Costituzione, nello specifico dell’articolo 68, in relazione all’intercettazione indiretta di comunicazioni telefoniche e all’acquisizione di tabulati telefonici. “In base alle interpretazioni dell’articolo 68, riportate da numerose sentenze della Consulta – spiegano Gasparri e Quagliariello – le intercettazioni telefoniche di un parlamentare possono essere usate solo se casuali”.
I due senatori del Pdl sostengono infatti che la Procura di Milano avrebbe fatto alcune intercettazioni “mirate” e “senza autorizzazione del Parlamento”. E aggiungono che sono “le parole stesse del procuratore Bruti Liberati nel chiedere una proroga per l’attività di intercettazione” a dimostrare quanto da loro sostenuto.
A margine dei lavori parlamentari, Gasparri è intervenuto anche sul conflitto di attribuzione del processo Ruby sollevato qualche giorno fa alla Camera. “Il fatto che un processo si sospenda quando c’è un conflitto di attribuzione – ha dichiarato il capogruppo del Pdl al Senato – è una prassi, mi auguro che non ci sia bisogno di un emendamento perché ciò avvenga”.