Processo breve e Giustizia corta

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Lo ZOOM di Tommaso Soldi

Il processo breve “serve” a questo Paese e a tutelare il Presidente Berlusconi. Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri e il parere favorevole del Parlamento Italiano, con una maggioranza determinata e un’opposizione sconvolta, adesso la prima carica dello Stato dovrà valutare l’intero testo. Certo è che non si era mai vista una situazione del genere, dove i rapporti fra Governo e Quirinale si incrinano ogni giorno di più. Il tema della giustizia sembra rivelarsi la chiave di lettura di questa Legislatura. Tornando indietro nel tempo ci accorgiamo che, dal 2008, poco dopo la vittoria elettorale di Silvio Berlusconi, è iniziata, nella maggioranza, la gara a chi aveva più scheletri nell’armadio. E così abbiamo assistito a Ministri e sottosegretari che si sono dovuti dimettere, parlamentari indagati, Bunga Bunga e presunta induzione alla prostituzione.

Il processo breve sembra dunque risultare una preziosa cornice che questa maggioranza vuole adattare a ciò che ha dipinto in questi anni. L’ipotesi, poi, di nominare l’On. Verdini unico Coordinatore Nazionale del Pdl, dato il recente passato giudiziario, corona il tutto. Ma in tutti questi temi caldi sembra esser stato accantonato il Federalismo. Che fine ha fatto? Ma non era proprio Umberto Bossi che esclamava ai media che se non fosse passata la sua epocale riforma “si andava tutti a votare”? Curioso poi è stato l’intervento di Fabrizio Cicchitto di qualche giorno fa, quando disse con fermezza che questa maggioranza non promuoveva leggi ad personam ma solo nell’interesse del Paese. Recente invece la dichiarazione di Berlusconi in cui sostiene di aver bisogno del processo breve per tutelarsi dalla magistratura rossa che vuole abbattere questo Governo per via giudiziaria.

 Insomma ognuno dice la sua e nessuno capisce dove si vuole arrivare. Alle televisioni nazionali spesso viene ribadita la comune visione e la stretta alleanza fra Pdl e Lega, ma in vista delle Elezioni Amministrative di Maggio ci sono svariate realtà in cui la Lega corre da sola e lascia a piedi “gli stretti alleati”. Stessa situazione nel Nuovo Polo, o Terzo Polo, in cui l’Udc sostiene in alcuni casi il Pdl, in altri il Pd e nella maggior parte delle situazioni Fli e Api. Dal canto suo il partito democratico si sta colorando di tante nuove correnti, a partire dai Veltroniani e arrivando ai seguaci di Matteo Renzi, i Rottamatori. Dulcis in fundo vediamo il gruppo dei Responsabili, leali a Berlusconi, pronti a riscuotere cariche Istituzionali come premio per aver sostenuto questo Governo. C’è stato perfino chi si è detto preparato a ricevere qualsiasi sottosegretariato o Ministero, ovviamente, negli interessi del Paese.

Viene spontaneo dire che la coerenza non è di questo mondo. Se facciamo la somma di tutti questi dati ne risulta uno molto preoccupante: al momento, in Italia, non c’è una politica forte e dedita al servizio del bene comune, ma soprattutto preparata a fronteggiare le sfide odierne, l’unico obiettivo comune a tutte le forze politiche attuali è quello di allargare consensi e affermarsi come protagonisti assoluti dello scenario Istituzionale. Ognuno si impegna con manie di protagonismo evidenti esaltando i contenuti del proprio partito e demolendo quello degli altri. Basti guardare un dibattito televisivo per rendersi conto: un esponente politico non fa in tempo a parlare che un altro inizia subito a scuotere la testa in segno di dissenso per poi interromperlo affermando che sta sbagliando tutto. Poi, quando quest’ultimo inizia il suo intervento e riceve lo stesso trattamento, a quel punto ha pure il coraggio di dire “fammi parlare, per cortesia, io non ti ho interrotto”. In due ore di dibattito assistiamo solo ad una litigata fra politici che si punzecchiano come bambini delle elementari.

 È bene esser chiari: così non possiamo andare avanti. Ma è inutile gridare, nelle piazze, contro questo Governo offendendo quelle che, comunque, sono le nostre Istituzioni ed è assurdo prendersi gioco degli esponenti dell’opposizione per il sol fatto che non son riusciti a far cadere questo Governo perché incapaci di fronteggiare a Silvio Berlusconi. Dobbiamo prendere atto che il mondo politico, oggi, è in crisi come il settore economico o quello delle imprese. Dopo un terremoto è assurdo gridar contro la catastrofe naturale senza prendere atto dei danni ed iniziando a ricostruire ciò che è andato perduto. Così vale per la politica Italiana. Se noi cittadini godiamo di tanti diritti, allora noi abbiamo anche il dovere di pensare, almeno ogni tanto, al bene comune di questa nostra Italia. E se le storie che si raccontano ai bambini, a volte, servono per trasmettere dei contenuti, allora cerchiamo di far proprio il senso di quanto segue:

Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano, un colibrì volava in senso contrario con una goccia d’acqua nel becco. “Cosa credi di fare!” – gli chiese il leone. “Vado a spegnere l’incendio!” – rispose il piccolo volatile. “Con una goccia d’acqua?” – disse il leone con un sogghigno di irrisione, ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose “Io faccio la mia parte!”.

Tommaso Soldi

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