Roma – Una moratoria sul nucleare per prendere tempo ed evitare che al referendum l’opinione pubblica si faccia condizionare dai recenti fatti di Fukushima. Al termine del vertice con Nicolas Sarkozy, il premier Silvio Berlusconi spiega senza tanti giri di parole quello che appare essere un vero e proprio bluff nei confronti degli elettori. “Siamo assolutamente convinti – ha detto il presidente del Consiglio – che l’energia nucleare sia la sfida al futuro per tutto il mondo”. Ma portare la gente a votare un referendum dopo la catastrofe del Gippone, che “ha spaventato i nostri cittadini”, avrebbe significato dire un no definitivo al progetto energetico nucleare in Italia. Per questo motivo il governo “ha ritenuto di proporre questa moratoria, per far sì che si chiarisca la situazione in Giappone e per far sì che magari dopo un anno, dopo due anni, si possa ritornare ad avere un’opinione pubblica consapevole della necessità di ritornare al nucleare”.
Il governo, come era parso già chiaro, non ha dunque alcuna intenzione di porre la parola fine al nucleare in Italia. Per ora l’esecutivo prende tempo. Ma la costruzione delle centrali, per Berlusconi, è un “destino ineluttabile”.
È lo stesso presidente del Consiglio, quindi, ad ammettere in maniera implicita di temere un’ampia partecipazione ai referendum di giugno, tra i quali c’è anche il quesito sul legittimo impedimento, quello che riguarda le sue vicende processuali.
L’opposizione è unanime del definire un imbroglio la moratoria del governo. Per il presidente di Sel Nichi Vendola “le parole di Berlusconi sono l’immediata conferma – se mai ce ne fosse stato bisogno – dell’intenzione del governo di voler prendere in giro gli italiani”.
Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani di fronte alle dichiarazioni del premier “c’è di che restare allibiti”. Secondo il leader democratico “è come se Berlusconi avesse detto agli italiani: ‘evito di sentirvi perché so che non siete d’accordo e così vado avanti lo stesso’”.
Anche il leader dell’Idv Antonio Di Pietro parla di “prova dell’imbroglio”. Con le sue dichiarazioni il presidente del Consiglio ha dimostrato che “vuole solo bloccare il referendum perché ha paura del risultato delle urne” ma questo, ha proseguito l’ex magistrato, “significa violare un diritto costituzionale”.