Milano al ballottaggio, Pisapia supera la Moratti, flop di Berlusconi

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Nel capoluogo lombardo il sindaco Letizia Moratti non viene riconfermata al primo turno e deve cedere il passo all’avversario del centrosinistra. La candidata del centrodestra si ferma al 41,5% contro il 48,1% di Giuliano Pisapia.

Il candidato del terzo polo Manfredi Palmeri ha raccolto il 5,5% delle preferenze. Anche sommando i suoi voti a quelli della Moratti, il sindaco di Milano non avrebbe comunque superato il 50%. Il grillino Mattia Calise al 3,3%.

In netto calo le preferenze per Silvio Berlusconi, candidato capolista del Pdl. Il premier, che si è speso in prima persona nella campagna elettorale della Moratti, tramutando le amministrative in un test nazionale, ottiene 28mila preferenze, risultanto di gran lunga inferiore rispetto alle 52mila ottenute nel 2006.

Esito catastrofico per Roberto Lassini, autore dei manifesti anti-pm affissi a Milano. Candidato nelle file del Pdl, Lassini ha ottenuto meno di 80 preferenze.

”Erano gli altri che dicevano che il nostro obiettivo era impossibile”, ha commentato Pisapia di fronte al successo ottenuto. “Sono assolutamente certo – ha aggiunto speranzoso – che in queste due settimane questa fiducia aumenterà e porterà ad avere il consenso di oltre il 51%”. Secondo il candidato del centrosinistra è stato determinante “l’aver parlato a Milano dei milanesi riuscendo a dare delle risposte a problemi che non sono stati risolti in questi 5 anni” di amministrazione della Moratti.

E proprio il sindaco Moratti, che poco prima della chiusura dei seggi aveva convocato nella sua residenza i vertici del Pdl lombardo per studiare mettere a punto una strategia di comunicazione, di fronte alal deblacle ha dichiarato che “è un segnale che dobbiamo saper cogliere”. Alla luce di un risultato molto deludente, la Moratti ha fatto mea culpa. “In campagna elettorale forse si è parlato troppo di temi nazionali, di slogan – ha ammesso – parlando poco delle cose concrete di Milano che interessano i cittadini”. Ma a pesare, probabilmente, è stato anche l’effetto boomerang delle accuse che il sindaco ha rivolto a Pisapia al termine del faccia a faccia su Sky.

Da via Bellerio, dove si sono riuniti i vertici della Lega, trapela l’irritazione di Umberto Bossi che, secondo fonti vicine al Senatur, potrebbe essere addirittura pentito per non aver proposto un candidato del Carroccio. Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ammette che non si aspettavano un risultato del genere.

“Berlusconi ha voluto fare un referendum su se stesso ed è stato sconfitto”, ha detto il vicepresidente di Fli Italo Bocchino. “Il fatto che la Moratti vada al ballottaggio – ha spiegato il braccio destro di Fini – è in controtendenza per Milano, non era mai successo. C’è una crisi del berlusconismo”.

Il giovane candidato grillino Mattia Calise si dice “molto soddisfatto” del risultato ottenuto. Sia lui che il candidato del terzo polo Palmeri dichiarano di non voler dare indicazioni di voto per il ballottaggio.

Fonte: Ministero dell’Interno

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