Governo battuto alla Camera

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Roma – Questa mattina alla Camera il governo è stato battuto per ben quattro volte durante la votazione delle mozioni sulla situazione delle carceri italiane e una quinta volta questo pomeriggio su un ordine del giorno dell’Idv riguardante la messa al bando delle munizioni a grappolo.

In mattinata l’Aula ha approvato con 264 sì e 254 no una mozione presentata dal capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova, sulla quale il governo aveva espresso parere negativo. La maggioranza è stata battuta anche nella votazione di alcune parti di una mozione del Pd ed è andata sotto su un testo presentato dal Pdl. Inoltre una mozione dell’Idv è stata approvata nonostante il parere negativo dell’esecutivo.

In serata il governo è stato nuovamente battuto su un ordine del giorno presentato dall’Idv relativo alla ratifica della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo.

A determinare questa situazione sono state le assenze nei banchi della maggioranza, in particolare tra i componenti del Pdl e di Iniziativa responsabile. Dei 29 deputati che compongono il gruppo di cui fa parte anche l’onorevole Domenico Scilipoti, solo 15 erano presenti in Aula.

Secondo il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto però “si tratta di assenze occasionali che non hanno la benché minima motivazione politica”. La mancata presenza in Aula di diversi parlamentari non sarebbe quindi un segnale politico. “Le assenze – ha spiegato Cicchitto – erano dovute a normali ritardi o a impegni relativi alla campagna elettorale. Tanto è vero che nel prosieguo della seduta i voti non sono più mancati”.

Ma secondo il presidente dell’Idv Antonio Di Pietro, con questo voto si è avuta “la prova provata che questa maggioranza non c’è più, è sfaldata”. L’ex magistrato ha commentato la battuta d’arresto della maggioranza ricollegandola alla “clamorosa sconfitta delle amministrative”. Per Di Pietro il voto di oggi in Aula e quello di domenica e lunedì ai seggi elettorali sono “la dimostrazione che questo esecutivo non ha né i numeri in Parlamento, né il consenso nel Paese”.

Il capogruppo del Pd Dario Franceschini ha commentato la vicenda su Twitter e Facebook. “Maggioranza battuta al primo voto in aula dopo le elezioni… Non male”, ha scritto il deputato dell’opposizione.

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