Premier strabordante in tv: “Con Pisapia invasione di zingari e comunisti”. L’Agcom chiede chiarimenti. Famiglia Cristiana: “Premier arrogante”

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Roma – Studio Aperto, Tg4, Tg1, Tg2, Tg5 e infine anche la radio, con il Gr1. È un intervento strabordante quello fatto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per cercare di risollevare le sorti del Pdl dopo il risultato del voto amministrativo a Milano che, confessa, “era inaspettato”. Le interviste-comizio rilasciate ai vari tg nazionali hanno invaso tutti i canali con lo stesso copione.

“I milanesi non daranno la città agli estremisti”, ha detto il premier riferendosi a Pisapia. Secondo il premier i risultati del primo turno della amministrative a Milano “non hanno premiato il Pd e il Terzo polo”. Nonostante la Moratti abbia raccolto soltanto il 41,5% dei voti contro il 48% del candidato del centrosinistra, per Berlusconi “il Pdl è ancora il primo partito in Italia” e “l’alleanza Lega-Pdl è l’unica in grado di esprimere un governo stabile”.

Il capo del Pdl si è detto sicuro che gli elettori saranno in grado di capire “quanto fatto e garantisce di fare la giunta Moratti”. Il sindaco uscente, ha spiegato il premier, “sta portando avanti un piano per 30 mila nuovi alloggi a condizioni di favore per i ceti più deboli e realizzerà tre milioni di metri quadrati di verde in più senza costi per la collettività”. Il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, invece, sarebbe l’espressione “della sinistra estrema che punta solo ad aprire moschee e campi rom, che vuole permettere la costruzione ovunque di baracche degli zingari, invece di pensare ai problemi veri della città”.

Per il premier è importante, quindi, che la città non passi al centrosinistra. E per sostenerlo, Berlusconi è tornato ancora una volta a paventare l’invasione comunista “Tanti milanesi – ha detto – sono rimasti turbati come me dal vedere le bandiere rosse con la falce e il martello dei centri sociali dilagare per le nostre strade e le nostre piazze per festeggiare il primo turno”.

A Napoli, invece, dove il candidato del Pdl Gianni Lettieri è in vantaggio, pare non esserci il pericolo rosso. Nella città partenopea “il risultato del Pdl è buono se si considera che bisognava scardinare un sistema di potere e di clientele che ha governato per 18 anni in modo disastroso”. E riguardo il candidato del centrosinistra Luigi De Magistris, Berlusconi afferma che “è una semplice copertura del vecchio sistema di potere”, al contrario di Lettieri che “ è un imprenditore che può favorire la soluzione a problemi come quello dei rifiuti”.

Contro gli interventi a reti pressoché unificate del presidente del Consiglio è intervenuto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che ha ricordato al premier che “non siamo in Bielorussia” dove può “mettere la faccia quando vuole lui nei telegiornali”. Il leader democratico ha sfidato Berlusconi. “Se vuole andare in tv, a Ballarò o dove vuole lui – ha detto Bersani – andiamo lui ed io, va benissimo. Sennò al mio posto vanno De Magistris, Pisapia, gli altri candidati, perché stiamo parlando di comuni: questa è la nostra posizione”.

Anche il terzo polo è critico sull’invasione televisiva del premier e la definisce un “autogol”. Secondo il leader dell’Api Francesco Rutelli, “gli elettori del terzo polo, determinanti con la loro scelta per i ballottaggi di Milano e Napoli, accoglieranno male l’espressione arrogante del premier Berlusconi nei loro confronti”.

Dopo gli interventi del premier in quasi tutti i tg nazionali, l’Agcom è intervenuta immediatamente per “chiedere chiarimenti” a Rai e Mediaset. Il presidente dell’Authority Corrado Calabrò ha spiegato che lunedì la Commissione servizi e prodotti valuterà, ai fini della par condicio, la presenza del presidente del Consiglio nelle edizioni serali di Tg1 e Tg2 e dei telegiornali Mediaset.

Intanto Famiglia Cristiana ha criticato duramente la vicenda. In un editoriale dal titolo “Berlusconi, l’arroganza a reti unificate”, il settimanale cattolico ha affermato che “sono state scritte due brutte pagine: una da un primo ministro e proprietario di televisioni che si arroga prerogative inaccessibili agli avversari politici; l’altra da un giornalismo Tv che non tiene dritta la schiena ma si genuflette”. Secondo Famiglia Cristiana le interviste al premier sono state “comandate” dallo stesso Berlusconi “per fare propaganda elettorale”.

http://www.youtube.com/watch?v=fqzjriY_EBI

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1 Commento

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