Londra – Cronaca di una serata a Milano in Piazza Duomo col il 5Stelle.
Grillo a Milano ieri in piazza Duomo. Tanta gente come di solito non si vede più nelle piazze per i discorsi dei politici. Dice cose di destra sociale, ma non ha il marchio del “fascista” e le dice con partecipazione emozionale, quella che i politici di “regime” non hanno.
Affastella a volte, così com’è in linea con il movimento, idee e concetti un po’ sparsi, poco organizzati, ma aggrega incredibilmente i centri sociali di sinistra, gente che proviene da destra e i delusi.
Ci sono gruppetti che fanno i cori, gente che applaude, un clima da voglia di cambiare. Qualcuno è venuto solo ad ascoltare, ma anche questo appare un successo in un’Italia stanca e rassegnata.
Il comico tiene banco, un po’ meno i suoi candidati. Ottiene l’imprimatur del premio Nobel Dario Fo.
Denuncia le magagne della sanità lombarda adombrando dubbi sul fatto che sia così eccellente, dice che per fare politica non è necessario avere i soldi, questo i gruppi di giovani destra e di sinistra che si autofinanziano lo sanno bene.
Piacevole serata fredda ieri a Milano.
Populismo, ma comunque eco dei dimenticati da una politica che i sta strangolando da sola cercando solo e sempre il consenso della finanza e dei mercati e il voto dei moderati. Beh, quando il Popolo inizierà ad avere fame Casini, Fini, Monti, Berlusca e Bersani potranno iniziare a contare quanti saranno ancora i moderati.
Con Giannino che segna autogoal i suoi voti potrebbero andare a destra oppure dirigersi verso Grillo.
Forte rimane il partito del non voto e dell’astensione. Il clima elettorale che si respira è pesante.
A questo punto tutto può succedere, ma si sente una spada di Damocle pendente sopra le nostre teste.
ZcomeZorro