Londra – “Grillo sta dicendo con chiarezza la sua opinione. Quello che appare confuso è il Partito democratico”, sostiene il segretario PdL,Angelino Alfano. “La prima parola tocca al Pd -dice Alfano – ma sono pregati calorosamente di non fare drammaticamente sbattere il Paese contro un muro. Da Napolitano ci aspettiamo la consueta saggezza con l’equilibrio che lo ha sempre contraddistinto e non abbiamo dubbi che così sarà ancora”.
Per Alfano, se si tornerà nei prossimi mesi a votare ancora per il Parlamento alle urne, “la gara sarà tra PdL e grillini e non tra PdL e Pd”.
Bersani ha la colpa di non essere il solo leader del PD. Ogni volta, gli ex attuali comunisti, si rovinano il sugo perché hanno troppi cuochi, peraltro molto incapaci. La nomenclatura ex ancora comunista, non permette niente a nessuno, dopo aver fatto fuori, chi li voleva rottamare, Renzi, adesso cercano di scaricare le proprie colpe a Bersani, il quale se l’è cercata da solo, accettando il ruolo, da loro attribuitogli, senza un programma serio e fattibile. Ovviamente, contro Berlusconi ha straperso, pur vincendo. Non è Grillo il problema, ma l’inciucio che stava preparando con Monti & C. Quello gli elettori di sinistra, scontenti del Governo Tecnico, non lo hanno digerito. Stessa cosa per questo sfrenato europeismo fallimentare, che Bersani e la nomenclatura ex ancora comunista, continuano ad osannare ed appoggiare. Anche il PDL ha sofferto la stessa purga, gli italiani sono stufi di questa Italia, sottomessa ad un Europa e una moneta senza futuro, rivogliono la loro sacrosanta Sovranità, che gli è stata tolta senza nemmeno interpellarli e questa è la prima cosa che và fatta, uscire dall’euro e ridimensionare questa oppressione dell’UE, in modo da riprendere una situazione economico sociale reale e non quella dettata dalle Banche e dai burocrati europei, mai eletti da nessun popolo europeo.