Pei, relazione sulla Cittadella di Portoferraio

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Dalla segreteria politica del Pei – Arcipelago Toscano riceviamo e pubblichiamo la relazione sulla “Cittadella” come è stata richiesta dal sindaco di Rio Elba, danilo Alessi

Nell’anno 1982 il complesso sotterraneo degli ex depositi carburanti ,ormai in disuso, della ex Regia Marina Militare Italiana, pari a circa 25.000 mq. e l’area fuori terra, 45.000 mq. circa, dove insistono gli impianti stessi, erano ancora sotto la gestione della Marina Militare.

Il controllo della Sicurezza, in particolare, era di spettanza del personale della Marina Militare, mentre l’ordinaria manutenzione era tenuta dal personale civile.

In quell’anno, tuttavia, si verificò lo scandalo relativo alla vendita illegale dei residui di carburante rimasti ancora nei depositi (nafta pesante) da parte del personale della Marina.

A seguito di questo, il Maridipart, Comando Alto Tirreno, decise di chiudere l’entrata all’impianto sotterraneo, lasciando a guardia dello stesso e dell’area fuori terra solo personale civile per ottemperare alla ordinaria e straordinaria manutenzione.

La casermetta, la fureria e il locale armi, vennero affidati in uso, come abitazione del personale civile addetto.

La vastità dell’area (4,5 ha) e la conseguente mancanza di un’adeguata vigilanza e cura del complesso, hanno portato, nel tempo, ad un progressivo degrado del bene.

Dal degrado al pericolo il passo è breve, tanto che nella zona della scogliera di S. Fine e del Gronchetto si sono da allora verificati 4 incidenti mortali, di cui almeno 2 suicidi.

In particolare è “vergognosamente” evidente la dimostrata pericolosità da “film thriller” della zona di S. Fine dove solo una sottile striscia di roccia franosa permette il passaggio ad una vasta zona pianeggiante; passaggio sfornito di qualunque protezione e sotto il quale uno strapiombo di oltre 25 metri arriva sino al livello del mare con scogli affioranti.

Oggi, 12 Luglio 2013, prendiamo atto che un luogo tanto meraviglioso quanto pericoloso è ancora completamente abbandonato nella totale assenza e indifferenza delle amministrazioni.

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