Immigrazione, come fronteggiarla

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Coat_of_arms_of_the_EurogendforLondra – Parliamo di immigrazione. Poi parleremo di emigrazione.

Soffermiamoci sull’immigrazione che genera tanta paura tra gli italiani.

Genera giustamente paura perché l’insussistenza e l’inefficacia di leggi in vigore è talmenta palese che produce fenomeni di vero e proprio razzismo.

Andiamo per ordine.

L’Italia, come paese di confine meridionale dell’Europa, sta subendo un flusso migratorio via mare di vastissime proporzioni con migliaia di morti nel Canale di Sicilia.

L’Italia e gli italiani non sono pronti o meglio capaci di gestire da soli il flusso.

Lo sono solo “organismi” pseudo solidali che lucrano dallo Stato cifre esorbitanti sui poveri immigranti.

E’ vero che alcuni di questi, forse molti sono criminali e terroristi che confondendosi con la massa riescono a fuggire dalle maglie di una burocrazia d’ingresso lenta e faricinosa.
Il regolamento di Dublino del 2003 impone al primo paese europeo, in cui i nuovi arrivati mettono piede, di stabilire se sono veri o finti rifugiati e, di conseguenza, se accettare o respingere la loro domanda d’asilo.
L’Italia ha quindi adottato il regolamento permettendo quindi agli immigrati di oltrepassare le Alpi.

E’ stato un errore perchè ha generato nell’opinione pubblica degli altri paesi uno scarica barile nei confronti dell’Italia in quanto incapace di fermare i flussi negando l’asilo ed i politici di quei Paesi stanno cavalcando la protesta interna contro l’Italia (quello che sta succedendo a Calais è emblematico).

Allora deve essere fatto un passo in avanti.

Per migliorare e rendere funzionale ed efficace il servizio di ingresso in Europa degli immigrati si deve, a parer mio, fermare gli organismi interni (cooperative ed associazioni) che lucrano su ogni immigrato.

Come? Semplicemente creare una struttura, chiamiamola “Euro Border” con i colori e la bandiera dell’Europa che esercita la prima accoglienza e la richiesta di asilo con funzionari e dipendneti di tutti gli Stati appartenenti all’Ue.
Questa struttura gestita da Bruxelles, dovrebbe avere compiti sia di natura umanitaria che di natura prettamente burocratica per gli accessi.

Quindi l’Italia non sarebbe sola a fronteggiare l’immigrazione.

Gli immigrati saprebebro che ad attenderli sulle rive italiane non sarebbero i poliziotti, carabinieri o associazioni italiane ben disposte all’accoglienza perchè per ognuno di loro guadagnano fior di soldi,.

Gli immigrati saprebbero viceversa che sulle rive troverebbero ad accoglierli la Eurogendfor, la famosa gendarmeria europea, e funzionari di tutti i paesi europei per la verifica effettiva dello status di rifugiato.

L”Euro Border varrebbe anche per i paesi dell’europa orientale che il fenomeno dell’immigrazione clandestina sta diventando in questoi ultimi giorni più marcato in quanto i passaggi con i Tir sono sempre più frequenti.

Nel frattempo inasprimento delle pene per chi viene identificato come criminale o terrorista ma anche chi in qualità di rifugiato politico commette crimini.

E la pena scontata in Europa, magari aggiungendo i lavoro forzati obbligatori. Meglio ancora se i lavori riguardano la tutela dell’ambiente.

E’ una mia idea, una mia soluzione.
Sono ben accetti commenti.

Tra qualche giorno parleremo di emigrazione.

Riccardo Cacelli

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