“Qui, in questa stazione,c’è chi ha rifiutato la logica del ‘non si può fare’ E’ un cambiamento culturale che non è di per sè indice di buon risultato”, ma “stiamo restituendo all’Italia ciò che merita”, ha detto Renzi dalla Leopolda. “Il prestigio dell’Italia era a zero. Se l’export è tornato a crescere lo si deve al fatto che oggi la politica e più credibile”.
Sul referendum Renzi ha detto che:”Siamo a un bivio,è il derby tra passato e futuro,cinismo-speranza,rabbia e proposta”.
Poi l’attacco alla minoranza del Partito Democratico.
“C’è un po’ di amarezza – ha detto Renzi – perché in parte del nostro partito è prevalsa la tradizionale volontà non tafazziana, sarebbe troppo semplice dire che è farsi del male da soli, ma è prevalso il messaggio che gli stessi che 18 anni fa decretarono la fine dell’Ulivo perché non erano loro a comandare la sinistra stanno decretando la fine del Pd perché hanno perso un congresso e usano il referendum come lo strumento per la rivincita. Con rispetto, umiltà ma decisione non ve lo consentiremo. Ieri abbiamo razionalmente smontato tutte le bufale del No ma a loro non basta perché per loro il referendum serve a bloccare tutto ciò che, partendo da qui, abbiamo fatto, dicono di difendere la Costituzione ma stanno cercando di difendere solo i loro privilegi e la possibilità di tornare al potere. Sanno che il 4 dicembre è l’ultima occasione per tornare in pista”.