“Serve un’analisi dura e spietata” della sconfitta al referendum. “Abbiamo straperso”. Così il segretario del Pd, Mattep Renzi, all’Assemblea del partito a Roma che lo ha accolto con un lungo applauso L’ex premier ricorda le riforme approvate nel suo governo e rispondendo indirettamente a D’Alema dice: “Queste riforme non puzzano, resteranno e segnano la grandezza del Pd”. Poi avverte: “Eravamo a un passo della Terza Repubblica e invece rischiamo di tornare alla Prima”.Fermare la corruzione a Roma?Si scelgano “meglio i collaboratori”
Renzi inoltre ha sottolineato di non aver paura del voto: altri “ne hanno una paura matta”. E lancia una proposta sulla legge elettorale: “Andiamo a vedere le carte” sul Mattarellum. Niente “melina”. E nessun Congresso anticipato:”Rispetteremo le scadenze statutarie”, “non ci saranno rese dei conti”. Poi si è rivolto alla minoranza dem: “Pensare che persone del mio partito festeggiavano le mie dimissioni ha ferito il senso di comunità” del Pd. A Sala, che si è autosospeso, chiede di tornare a fare il sindaco di Milano.
Momento di tensione quando Giachetti insulta il collega Speranza.
“Sono allibito quando il novello Davide Roberto Speranza dice che il Mattarellum è una sua proposta.Ha la faccia come il c..o.Quando aveva la possibilità di votarlo alla Camera era capogruppo e ha detto no”. Alle parole di Giachetti Renzi si è messo le mani nei capelli. Una parte della platea ha applaudito, ma un’altra parte ha protestato e urlato. Molte le critiche. Orfini ha redarguito Giachetti:”Tu non permetteresti quando dirigi l’assemblea della Camera queste espressioni”. E lui:”Ok, allora dico faccia di bronzo”.
Poi la mozione di Renzi è stata messa in votazione: 481 favorevoli, 2 contrari e 10 astenuti.