Londra – E’ giunto il momento di impegnarsi un poco per l’Italia e per l’Europa.
Iniziamo a parlare di migrazione.
Sono un emigrato, mio nonno era un emigrato, la mia ex moglie emigrata anche lei.
L’emigrazione e’ sulla bocca di tutti ed e’ considerato il primo problema dell’Italia di oggi.
Ma e’ vero?
Non credo.
Credo invece alla classifica dei paesi con il piu’ alto tasso di analfabetismo funzionale ed indovinate chi la guida? L’Italia, naturalmente.
Gli italiani sanno scrivere e leggere ma non sanno cosa scrivono e non capiscono cosa leggono.
Per parlare di immigrazione parto proprio da questa classifica.
Per chi ha letto e capito la storia del nostro paese, noi siamo nati dalla grande migrazione longobarda del 568 e terminata 3 secoli dopo.
All’inizio fu cruenta poi con il passare dei decenni sempre piu’ morbida (Editto di Rotari) tanto che i longobardi passarono dalla religione ariana a quella cristiana.
Da qui si potrebbe capire che le grandi migrazioni non si fermano.
Perche’, da sempre, l’animo umano e’ alla ricerca della propria felicita’ e quella dei suoi cari.
Le migrazioni non si fermano con la forza e non si fermano con le parole.
Le si possono solo governare.
Direte, come?
Intanto con il capire le motivazioni che portano milioni di persone a lasciare la propria terra, i propri ricordi, gli affetti familiari per andare verso una terra che ritengo la terra nella quale possono raggiungere la felicita’.
Decenni se non secoli di colonialismo sono alla base del mancato sviluppo di intere nazioni africane.
Riconoscere questo sarebbe gia’ un grosso passo in avanti.
Ed evitare di far sorgere conflitti interni e guerre asimmetriche per poter poi “dialogare” con il potente di turno sostenuto con armi ed uomini da parte di chi vuole un profitto economico (petrolio, oro, minerali).
Una volta capite le motivazioni ed eliminate le ingerenze si puo’passare alla fase operativa.
Questo perche non possiamo negare la ricerca della felicita’ a nessuno.
(segue)
Riccardo Cacelli