New York, 28 marzo 2011 – “Dobbiamo rafforzare la legittimità internazionale e lo Stato di diritto. Dobbiamo rinnovare il nostro impegno per un sistema multilaterale di relazioni internazionali. Abbiamo bisogno delle Nazioni Unite”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso a New York all’Assemblea Generale dell’Onu, ricordando che “noi, Italiani, Europei percepiamo noi stessi come parte del Mediterraneo. Mari ed oceani uniscono i popoli e i loro destini. Il nostro futuro risiede in un partenariato condiviso con i nostri amici in Nord Africa, nel Medio Oriente, nel Golfo”.
“Nelle ultime settimane e mesi – ha quindi rilevato il Capo dello Stato – un’ondata di disordini e malcontento ha sconvolto molti paesi nella regione. La popolazione è scesa in strada. Non nascondo la nostra preoccupazione rispetto a questa piega degli eventi. Nessuno gradisce l’instabilità alla propria porta di casa. In alcuni casi tuttavia la stabilità era più fragile e precaria di quanto non apparisse e noi stessi avremmo dovuto essere maggiormente consapevoli delle possibili conseguenze di forme autoritarie di governo e della corruzione diffusa nei circoli ristretti al potere. Di converso – ha aggiunto il Presidente Napolitano – il percorso che molti governi hanno ora coraggiosamente intrapreso nella direzione del negoziato politico, del dialogo con la società civile e della partecipazione democratica, comporterà un rafforzamento delle istituzioni statali e della legge”.
In particolare, sulla crisi libica il Presidente Napolitano ha rilevato che: “il governo libico ha rigettato numerosi appelli internazionali, inclusa una richiesta unanime proveniente da questa Assemblea, e ha risposto al dissenso con la repressione, alla protesta civile con la forza militare, su una scala senza precedenti. Il mondo non poteva assistere senza reagire alle molte vittime e alle distruzioni massicce inflitte dal leader libico alla sua stessa popolazione”.
Richiamando il suo recente discorso a Ginevra, il Capo dello Stato ha ribadito che “la protezione giuridica internazionale dei Diritti Umani è al centro del sistema delle Nazioni Unite, come testimonia la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Essa è sempre più importante per tutti gli Stati membri, senza eccezione. I Diritti Umani sono divenuti progressivamente una pietra angolare delle relazioni internazionali. Di conseguenza violazioni massicce dei Diritti Umani rendono un regime illegittimo e lo pongono al di fuori della comunità degli Stati”.
Il Presidente della Repubblica ha concluso il suo intervento ribadendo la posizione dell’Italia nei confronti dei diritti umani e soprattutto della pena di morte. “La nostra contrarietà alla pena di morte – ha affermato – scaturisce da una solida ed antica convinzione sull’inviolabilità del diritto alla vita. L’Italia è fiduciosa nel sostegno della società civile e nella crescente condivisione degli Stati membri circa l’abolizione della pena capitale. Vogliamo portare all’attenzione del mondo la drammatica condizione dei bambini nei conflitti armati. Sosteniamo un progetto di addestramento per i caschi blu che dovranno far fronte a tale situazione sul terreno. Ci siamo impegnati ad eliminare tutte le forme di violenza contro le donne e in particolare alla pratica della mutilazione genitale femminile”. Impegno ribadito nella solenne occasione; “L’Italia – è stata la conclusione del Presidente Napolitano – continuerà a chiedere alle Nazioni Unite di essere in prima linea nelle prevenzione del genocidio, la lotta contro ogni forma di discriminazione, la difesa delle minoranze e la protezione delle minoranze religiose”.